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ANTONIO DA SAN GALLO. |
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ARCHITETTO FIORENTINO |
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Quanto buona opera fa la natura, fra le infinite buone che ella ne fa, |
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quando ella manda uomini al mondo che universalmente siano nelle fab- |
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briche di alto ingegno, e che quelle rendino sicure di fortezza e murate |
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con diligenza! le quali d'ogni tempo a chi nasce faccino vero testimonio |
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de la generosità de' principi magnanimi, con lo abbellire, onorare e |
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nobilitare i siti dove elle sono, con ciò sia cosa che gli scritti, quando sì |
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fatte cose adducono per testimonio, sono più carichi di verità e di maggio- |
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re ornamento pieni. Inoltre elle ci difendono da la furia degli inimici, |
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dànno conforto all'occhio nel vederle, essendo di somma bellezza ornate, |
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e ci fanno infinite comodità, consumandosi dentro a quelle, se non più, |
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la metade almeno della vita nostra. Sono ancora necessarie per le povere |
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genti, le quali, in quelle lavorando, si guadagnano il viver loro; senzaché |
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gli squadratori, gli scarpellini, i muratori et i legnaiuoli, operando sotto |
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nome d'un solo, fanno che si dà fama a infiniti. Laonde concorrendo gli |
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artefici per gara della professione, diventano rari negli esercizii, e tali |
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eterni per fama che, come un lucentissimo sole posto sopra la terra, cir- |
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condano il mondo ornatissimo e pieno di bellezza. Per che la gran Madre |
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nostra, del seme de' suoi genitori, con l'opere di loro stessi fanno di- |
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ventare di rustica pulita, e di roz[z]a leggiadra e cólta, e con le virtù di |
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lei medesima infinitamente crescere de grado. Laonde il Cielo, che gli in- |
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telletti forma nel nascere, veggendo quegli sì belle fabbriche cavarsi della |
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fantasia, gioisce nel vedere esprimere i concetti delle menti divine e |