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è cattivo a chi vuol pigliare buona maniera. Scoperta dunque che fu |
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quell'opera, la quale non riuscì di quella bontà che molti s'aspetta- |
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vano, si mise Niccolò a lavorare un quadro a olio, nel quale fece |
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Santa Prassedia martire che preme una spugna piena di sangue in |
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un vaso; e la condusse con tanta diligenza, che ricuperò in parte |
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l'onore che gli pareva avere perduto nel fare la sopradetta arme. |
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Questo quadro, il quale fu fatto per lo detto cardinale di Monte, |
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titolare di Santa Prassedia, fu posto nel mezzo di quella chiesa so- |
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pra un altare, sotto il quale è un pozzo di sangue di santi martiri: |
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e con bella considerazione, alludendo la pittura al luogo dove era il |
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sangue de' detti martiri. Fece Niccolò dopo questo, in un altro qua- |
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dro alto tre quarti di braccio, al detto cardinale suo padrone, una |
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Nostra Donna a olio col Figliuolo in collo, San Giovanni piccolo |
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fanciullo et alcuni paesi, tanto bene e con tanta diligenza, che ogni |
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cosa pare miniato e non dipinto; il quale quadro, che fu delle migliori |
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cose che mai facesse Niccolò, stette molti anni in camera di quel |
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prelato. Capitando poi quel cardinale in Arezzo et allogiando nella |
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badia di Santa Fiore, luogo de' Monaci Neri di San Benedetto, per |
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le molte cortesie che gli furono fatte, donò il detto quadro alla sa- |
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grestia di quel luogo, nella quale si è infino a ora conservato e come |
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buona pittura e per memoria di quel cardinale; col quale venendo |
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Niccolò anch'egli ad Arezzo e dimorandovi poi quasi sempre, allora |
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fece amicizia con Domenico Pecori pittore, il quale allora faceva |
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in una tavola della Compagnia della Trinità la Circoncisione di Cri- |
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sto; e fu sì fatta la dimestichezza loro, che Niccolò fece in questa |
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tavola a Domenico un casamento in prospettiva di colonne con ar- |
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chi, e girando sostengono un palco fatto, secondo l'uso di que' tempi, |
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pieno di rosoni, che fu tenuto allora molto bello. Fece il medesimo |
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al detto Domenico a olio, in sul drappo, un tondo d'una Nostra |
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Donna con un popolo sotto, per il baldacchino della Fraternita d'A- |
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rezzo, il quale, come si è detto nella Vita di Domenico Pecori, si |
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abruciò per una festa che si fece in San Francesco. |
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Essendogli poi allogata una cappella nel detto San Francesco, cioè |
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la seconda entrando in chiesa a man ritta, vi fece dentro a tempera |
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la Nostra Donna, San Giovanni Batista, San Bernardo, Sant'An- |
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tonio, San Francesco e tre Angeli in aria che cantano, con un Dio |
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Padre in un frontespizio, che quasi tutti furono condotti da Niccolò |
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a tempera con la punta del pennello. Ma perché si è quasi tutta scro- |
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stata per la fortezza della tempera, ella fu una fatica gettata via: ma |
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ciò fece Niccolò per tentare nuovi modi. Ma conosciuto che il vero |