Volume 5

Edizione Giuntina
    egli finalmente disse che non voleva farla se non a fresco, e che il
    colorire a olio era arte da donna e da persone agiate et infingarde,
    come fra' Bastiano; e così gettata a terra l'incrostratura fatta con
    ordine del frate, e fatto arricciare ogni cosa in modo da poter lavorare
5   a fresco, Michelagnolo mise mano all'opera, non si scordando però
    l'ingiuria che gli pareva avere ricevuta da fra' Sebastiano, col quale
    tenne odio quasi fin alla morte di lui.
    Essendo finalmente fra' Sebastiano ridotto in termine che né la-
    vorare né fare alcun'altra cosa voleva, salvo che attendere all'eser-
10   cizio del frate, cioè di quel suo uffizio, e fare buona vita, d'età
    d'anni sessantadue si ammalò di acutissima febbre, che per essere
    egli rubicondo e di natura sanguigna, gl'infiammò talmente gli spiriti,
    che in pochi giorni rendé l'anima a Dio, avendo fatto testamento e
    lasciato che il corpo suo fusse portato alla sepoltura senza cerimonie
15   di preti o di frati o spese di lumi, e che quel tanto che in ciò fare
    si sarebbe speso, fusse distribuito a povere persone per amor di Dio:
    e così fu fatto. Fu sepolto nella chiesa del Popolo, del mese di giugno,
    l'anno 1547. Non fece molta perdita l'arte per la morte sua, perché
    sùbito ch'e' fu vestito frate del Piombo, si potette egli annoverare
20   fra i perduti: vero è che per la sua dolce conversazione dolse a molti
    amici et artefici ancora.
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Edizione Torrentiniana
    a olio era arte da donna. Pertanto furono sforzati gettare a terra
    tutta la incrostatura che avevano fatto, et arricciare, che si potesse la-
    vorare in fresco. Per il che Michele Agnolo cominciò sùbito l'opera, e
25   tenne odio con fra' Sebastiano quasi fino alla morte di lui.
    Era fra' Sebastiano già ridotto in termine che né lavorare né far
    niente voleva, salvo allo essercizio del frate et attendere a buona vita;
    onde nella età sua di LXII anni si ammalò di acutissima febbre e grave,
    la quale, per essere egli di natura rubiconda e sanguigna, gli in-
30   fiammò talmente gli spiriti, che in pochi giorni rese l'anima a Dio. E così
    inanzi il suo morire fece testamento, lasciando che fosse portato al se-
    polcro senza cerimonie di preti o di frati o spese di lumi, e tutta la spesa
    che volevano fare la distribuissero a povere persone per l'amor di Dio:
    e così fu eseguito. Riposero il corpo suo nella chiesa di [...], alli [...]
35   di giugno, l'anno MDXLVII. Né fu perdita alla arte la morte sua, per-
    ché sùbito che e' fu vestito frate del Piombo, si potette egli annoverare
    tra i perduti. Vero è che per la conversazione sua dolse a molti amici et ad
    alcuni artefici ancora; come particularmente a don Giulio Corvatto
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