Volume 4

Edizione Giuntina
    ancora il duca Cosimo, il primo anno che fu eletto al governo di
    Fiorenza, e nel rovescio fece il segno del Capricorno, e molti altri
    intagli di cose piccole che non scade farne memoria; e morì d'età
    d'anni 65.
5   Morto Domenico, Valerio e 'l Marmita e Giovanni da Castel Bo-
    lognese, rimasono molti che gli ànno di gran lunga avanzati, come in
    Venezia Luigi Anichini ferrarese, il quale di sottigliezza d'intaglio e
    di acutezza di fine ha le suo cose fatto apparire mirabili; ma molto
    più ha passato innanzi a tutti in grazia, bontà et in perfezione e nel-
10   l'essere universale Alessandro Cesati, cognominato il Greco, il quale
    ne' cammei e nelle ruote à fatto intagli di cavo e di rilievo con tanta
    bella maniera, e così i[n] conî d'acciaio in cavo con i bulini ha con-
    dotte le minutezze dell'arte con quella estrema diligenzia che maggior
    non si può imaginare; e chi vuole stupire de' miracoli suoi, miri
15   una medaglia fatta a papa Pavolo Terzo del ritratto suo, che par vivo,
    col suo rovescio dov'è Alessandro Magno che, gettato a' piedi del
    gran sacerdote di Ierosolima, lo adora: che son figure da stupire e
    che non è possibile far meglio; e Michelagnolo Buonarroti stesso
    guardandole, presente Giorgio Vasari, disse che era venuto l'ora del-
20   la morte dell'arte, perciò che non si poteva veder meglio.
    Costui fe' per papa Iulio Terzo la sua medaglia l'Anno Santo
    1550, con un rovescio di que' prigioni che al tempo degli antichi
    erano ne' lor giubilei liberati, che fu bellissima e rara medaglia, con
    molti altri conii e ritratti per la Zecca di Roma, la quale à tenuta
25   esercitata molti anni. Ritrasse Pierluigi Farnese duca di Castro, il
    duca Ottavio suo figliuolo, e al cardinale Farnese fece in una meda-
    glia il suo ritratto, cosa rarissima, che la testa fu d'oro e 'l campo
    d'argento. Costui condusse la testa del re Arrigo di Francia,
    per il cardinale Farnese, della grandezza più d'un giulio, in una
30   corniuola d'intaglio in cavo, che è stato uno de' più begli intagli
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Edizione Torrentiniana
    SI SPECTAS A ME DIVINE PLURIMA SCULPTA
    ME CERTE ANTIQUIS AEQUIPARARE POTES
    Lasciò dopo sé molti lodati artefici vivi, i quali l'hanno di gran lunga
    avanzato, come si vede nell'opere di Luigi Anichini ferrarese, il quale di
35   sottigliezza d'intaglio e di acutezza di fine ha le sue cose fatto apparire
    mirabili. Ma molto più ha l'uno e l'altro passato di disegno, di grazia
    e di bontà, per essere universale, Alessandro Cesati cognominato il
    Greco.
    Il quale ne' cammei e nelle ruote ha fatto intagli di cavo e di rilievo con
40   somma grazia e divinità; e ne' conî d'acciaio lavorati in cavo e coi bulini ha condot-
    to le minutezze di tale arte con tanta estrema diligenza che il valor d'esso non può
    meno di lode accompagnarsi ch'egli di grazia e di gentilezza accompagnato si sia.
    E chi vuole finire di stupire ne' miracoli suoi, miri una medaglia fatta a papa
    Paulo III, la quale di bontà e di similitudine è perfettissima, come ancora il mara-
45   viglioso rovescio di quella vedrà condotto. La quale da Michele Agnolo, presente
    me, veduta, fu detto essere venuto l'ora della morte nell'arte, non pensando poter
    veder meglio.
    Ha seguìto nel contrafar delle medaglie di prontezza infinitamente Leone Are-
    tino, orefice e intagliator celebrato; il quale nel continuar l'arte, se gli anni della
50   vita arrivano al corso dove debbono arrivare, farà vedere di sé miracolose et ono-
    rate opere, sì come delle belle e lodate abbiamo fino al presente vedute. E simil-
    mente tali ingegni ha seguiti e segue negli intagli Filippo Negrollo milanese, inta-
    gliatore di cesello in arme di ferro con fogliami e figure, e Gasparo e Girolamo
    Misuroni intagliatori, e Iacopo da Trezzo, i quali in Milano lor patria hanno
55   fatto opere lodevoli e degne di lor[o]; come ancora mostra nelle medaglie Pietro
    Paulo Galeotti romano appresso il duca Cosimo in Fiorenza, oltre i conî delle
    medaglie nell'opere della tausìa, imitando gli andari di maestro Salvesto, che di tal
    professione in Roma fece cose divine. Enea ancora parmigiano, intagliatore di
    stampe di rame, che oggi lavora felicemente, e Ieronimo de' Fagiuoli bolognese,
60   intagliatore pur di stampe di rame e bonissimo maestro di cesello.
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