Volume 4

Edizione Giuntina
    che innanzi al sac[c]o di Roma, che da Milano e di altri paesi n'era
    cresciuto sì gran numero che era una maraviglia.
    Fece Valerio le medaglie de' dodici imperatori co' lor rovesci,
    cavate dallo antico, più belle, e gran numero di medaglie greche.
5   Intagliò tante altre cose di cristallo, che non si vede altro che pieno
    le botteghe degli orefici et il mondo che delle cose sua formate o
    di gesso o di zolfo o d'altre mesture da e[n]cavi, dove e' fece storie
    o figure o teste. Costui aveva una pratica tanto terribile, che non fu
    mai nessuno del suo mestiero che facesse più opere di lui. Condusse
10   ancora a papa Clemente molti vasi di cristalli, quale parte donò a
    diversi principi, e parte fur posti in Fiorenza nella chiesa di San
    Lorenzo, insieme con molti vasi che erano in casa Medici, già del
    magnifico Lorenzo Vecchio e d'altri di quella illustrissima Casa,
    per conservare le reliquie di molti Santi che quel Pontefice donò
15   per memoria sua a quella chiesa, che non è possibile veder la varietà
    de' garbi di que' vasi, che son parte di sardoni, agate, amatisti, lapis-
    lazzari, e parte plasme et elitropie e diaspri, cristalli, corniuole, che
    per la valuta e bellezza loro non si può desiderar più. Fece a papa
    Paulo Terzo una croce e due candellieri pur di cristallo, intagliatovi
20   dentro storie della passione di Gesù Cristo in varii spartimenti di
    quell'opera, et infinito numero di pietre piccole e grandi che troppo
    lungo saria il volerne far memoria. Trovasi appresso il cardinal Far-
    nese molte cose di man di Valerio, il quale non lasciò manco cose
    lavorate che facesse Giovanni sopradetto: e d'anni settantotto ha
25   fatto con l'occhio e con le mani miracoli stupendissimi, et ha inse-
    gnato l'arte a una sua figliuola, che lavora benissimo. [Era] Valerio
    tanto vago di procacciare antiquità di marmi et impronte di gesso
    antiche e moderne, e disegni e pitture di mano di rari uomini,
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Edizione Torrentiniana
    talmente di similitudine lavorati che non si può di bellezza far meglio
30   né di bontà più desiderare. Infinito numero delle cose di costoro si trova
    appresso il reverendissimo cardinal Farnese, il quale così Giovanni
    come Valerio ha fatto lavorare.
    Questo ultimo ha nella arte sua con tanta pratica lavorato, che nel
    l'età sua di LXXVIII anni ha fatto con l'occhio e con le mani miracoli
35   stupendissimi. Ha insegnato l'arte a una sua figliuola che lavora benis-
    simo, anzi dottamente. Era tanto vago di continuo procacciare per dilet-
    tazione antiquità di marmi, impronte di gessi antichi e cose moderne,
    che spendeva ogni prezzo per essere sempre carico di ritorno con prede
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