Volume 4

Edizione Giuntina
   
VITA DI BACCIO D'AGNOLO.
   
ARCHITETTO FIORENTINO
    Sommo piacere mi piglio alcuna volta nel vedere i principii degl'ar-
    tefici nostri per veder salire molti talora di basso in alto, e special-
5   mente nell'architettura; la scienza della quale non č stata esercitata
    da parecchi anni adietro se non da intagliatori o da persone soffi-
    stiche, che facevano professione, senza saperne pure i termini et i
    primi principii, d'intendere la prospettiva. E pur č vero che non si
    puņ esercitare l'architettura perfettamente se non da coloro che hanno
10   ottimo giudizio e buon disegno, o che in pitture, sculture o cose di
    legname abbiano grandemente operato; con ciņ sia che in essa si
    misurano i corpi delle figure loro, che sono le colonne, le cornici, i
    basamenti, e tutti l'ordin' di quella, i quali a ornamento delle figure
    son fatti e non per altra cagione. E per questo i legnaiuoli,
15   di continuo maneggiandogli, diventano in ispazio di tempo archi-
    tetti; e gli scultori similmente, per lo situare le statue loro e per fare
    ornamenti a sepolture e altre cose tonde, col tempo l'intendono; et
    il pittore, per le prospettive e per la varietą dell'invenzioni, e per i
    casamenti da esso tirati, non puņ fare che le piante degl'edificii non
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Edizione Torrentiniana
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BACCIO D'AGNOLO.
   
ARCHITETTO FIORENTINO.
    Sommo piacere mi piglio alle volte nel vedere i principii degli artefici
    nostri che pervengano di basso in alto, e specialmente nell'architettura;
    la scienza della quale non č stata esercitata da parecchi anni adietro
25   se non da intagliatori o da persone sofistiche, le quali aspirano a le cose
    della prospettiva, e non puņ nientedimanco perfettamente esser fatta se
    non da quegli che hanno giudizio sano e disegno buono, che o in pitture
    o in sculture o in cose di legname abbino grandemente operato; con ciņ
    sia che in essa si misurano i corpi delle figure loro, che sono le colonne,
30   le cornici, i basamenti, e tutti gli ordini di essa, i quali a ornamento
    delle figure son fatti e non per altra cagione. E per questo i legnaiuoli,
    di continuo maneggiandogli, diventano fra qualche tempo architetti; gli
    scultori, per lo situare le statue loro e per fare ornamenti a sepolture et
    altre cose tonde, non possono fare di meno; et il pittore, per le prospettive
35   e pei casamenti da esso tirati, non puņ fare che le piante degli edificī
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