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il Granaccio alcune storie di figurette piccole a olio et alcune grandi, |
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che allora sodisfecero molto alle monache et ai pittori ancora. Nel |
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medesimo luogo dipinse da basso un'altra tavola, che per inaver- |
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tenza di certi lumi lasciati all'altare abruciò una notte con alcuni |
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paramenti di molto valore: che certo fu gran danno, perciò che era |
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quell'opera molto dagl'artefici lodata. Alle monache di S. Giorgio |
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in sulla Costa fece nella tavola dell'altar maggiore la Nostra Donna, |
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Santa Caterina, San Giovanni Gualberto, San Bernardo Uberti car- |
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dinale e San Fedele. Lavorò similmente il Granacci molti quadri e |
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tondi sparsi per la città nelle case de' gentiluomini; e fece molti |
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cartoni per far finestre di vetro, che furono poi messi in opera dai |
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frati degl'Ingesuati di Fiorenza. Dilettossi molto di dipignere drap- |
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pi, e solo et in compagnia, onde, oltre le cose dette di sopra, fece |
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molti drappelloni. E perché faceva l'arte più per passar tempo che |
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per bisogno, lavorava agiatamente, e voleva tutte le sue commodità, |
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fuggendo a suo potere i disagi più che altr'uomo; ma nondimeno |
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conservò sempre il suo, senza esser cupido di quel d'altri. E perché |
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si diede pochi pensieri, fu piacevole uomo et attese a godere alle- |
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gramente. Visse anni sessantasette, alla fine de' quali, di malatia |
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ordinaria e di febre finì il corso della sua vita; e nella chiesa di Santo |
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Ambruogio di Firenze ebbe sepoltura nel giorno di Santo Andrea |
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Apostolo, nel MDXLIIII. |