Volume 4

Edizione Giuntina
   
VITA DI FRANCESCO GRANACCI.
   
PITTORE FIORENTINO
    Grandissima è la ventura di quegli artefici che si accostano, o nel
    nascere o nelle compagnie che si fanno in fanciullezza, a quegl'uo-
5   mini che il Cielo ha eletto per segnalati e superiori agl'altri nelle
    nostre arti, attesoché fuor di modo s'acquista e bella e buona maniera
    nel vedere i modi del fare e l'opere degl'uomini eccellenti, senzaché
    anco la concorrenza e l'emulazione ha, come in altro luogo si è
    detto, gran forza negl'animi nostri.
10   Francesco Granacci adunque, del quale si è di sopra favellato,
    fu uno di quegli che dal magnifico Lorenzo de' Medici fu messo
    a imparare nel suo giardino; onde avvenne che, conoscendo costui
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Edizione Torrentiniana
   
FRANCESCO GRANACCI.
   
PITTORE FIORENTINO
15   Grandissima è la ventura di quelli artefici che si accostano nel nascere
    loro ad essere compagni di quegli uomini che il Cielo ha eletti per segna-
    lati e per superiori agli altri nello operare, perché certamente e' non
    possono se non acquistarne un guadagno estraordinario nella fama; at-
    tesoché, se tutti fanno la medesima professione, dal buono bonissimi
20   tratti imparano, e veggendo l'altrui maniere, i modi e le difficultà, sono
    messi per la via senza cercarne. E quando in questo rari non divenissero
    o valenti, la domestichezza avuta con lo amico eccellente fa che al mon-
    do per la virtù d'altri diventa il nome celebre et illustre, perché coloro
    che non possono praticare con quell'uomo eccellente che tu pratichi,
25   vengono a riverirti per rispetto di lui, il che per tuo merito non fareb-
    bono già mai; e nel vero tanta forza ha il dependere da persona valorosa,
    che quasi il medesimo onore riceve da la virtù dello amico che lo amico
    da l'opera sua. Onde Francesco Granacci, pittor molto saputo, meritò
    prima per le fatiche sue nell'arte della pittura onorata lode, poi nella
30   pratica del divin Michele Agnolo onori e grado infinito; perché la stima
    che mentre che e' visse fece di lui il divino Michelagnolo, e lo aiutarlo,
    ebber forza di metterlo in fama oltra il suo nome, a onta della sorte.
    Dicesi che il Granaccio nella sua giovanezza imparò l'arte con Do-
    menico del Ghirlandaio, e con Michelagnolo fanciullo fu da Lorenzo
35   de' Medici posto nel suo giardino a esercitarsi; et essendo giovane,
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