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Raccontano alcuni che ancor vivono e di ciò benissimo si ricordano, |
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che rifaccendosi in Verona il ponte detto della Pietra nel tempo che |
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quella città era sotto Massim[il]iano imperatore, e dovendosi rifon- |
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dare la pila di mezzo, la quale molte volte per avanti era rovinata, |
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fra' Iocondo diede il modo di fondarla e di conservarla ancora per |
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sì fatta maniera che per l'avenire non rovinasse. Il qual modo di |
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conservarla fu questo, che egli ordinò che detta pila si tenesse sempre |
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fasciata intorno di doppie travi lunghe e fitte nell'acqua d'ogn'intor- |
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no, acciò la difendessino in modo che il fiume non la potesse cavare |
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sotto, essendo che in quel luogo dove è fondata è il principial corso |
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del fiume, che ha il fondo tanto molle che non vi si truova sodezza |
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di terreno da potere altrimenti fondarla. Et invero fu ottimo, per |
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quello che si è veduto, il consiglio di fra' Iocondo, perciò che da quel |
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tempo in qua è durata e dura senza avere mai mostrato un pelo, |
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e si spera, osservandosi quanto diede in ricordo quel buon padre, |
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che durerà perpetuamente. |
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Stette fra' Iocondo in Roma nella sua giovanezza molti anni; e |
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dando opera alla cognizione delle cose antique, cioè non solo alle |
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fabriche, ma anco all'inscrizzioni antiche che sono nei sepolcri et |
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all'altre anticaglie, e non solo in Roma ma ne' paesi all'intorno et |
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in tutti i luoghi d'Italia, raccolse in un bellissimo libro tutte le dette |
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inscrizzioni e memorie e lo mandò a donare, secondo ch'affermano |
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i Veronesi medesimi, al magnifico Lorenzo Vecchio de' Medici, con |
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il quale, come amicissimo e fautor di tutti i virtuosi, egli e Domizio |
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Calderino, suo compagno e della medesima patria, tenne sempre |
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grandissima servitù; e di questo libro fa menzione il Poliziano nelle |
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sue Miscellanee, nelle quali si serve d'alcune autorità del detto libro, |
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chiamando fra' Iocondo peritissimo in tutte l'antiquità. Scrisse il |
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medesimo sopra i Comentarii di Cesare alcune osservazioni che sono |
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in stampa, e fu il primo che mise in disegno il ponte fatto da Cesare |
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sopra il fiume Rodano, descritto da lui nei detti suoi Comentarii |
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e male inteso ai tempi di fra' Iocondo: il quale confessa il |
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detto Budeo avere avuto per suo maestro nelle cose d'architettura, |
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ringraziando Dio d'avere avuto un sì dotto e sì diligente precettore |
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sopra Vitruvio come fu esso frate, il quale ricorrèsse in quello autore |
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infiniti errori non stati infino allora conosciuti; e questo poté fare |
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agevolmente per essere stato pratico in tutte le dottrine e per la |
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cognizione che ebbe della lingua greca e della latina. E queste et |
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altre cose afferma esso Budeo, lodando fra' Iocondo per ottimo ar- |
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chitettore, aggiugnendo che per opera del medesimo furono ritrovate |