Volume 4

Edizione Giuntina
   
VITE DI FRA' IOCONDO E DI LIBERALE
   
E D'ALTRI VERONESI.
    Se gli scrittori delle storie vivesseno qualche anno più di quello
    che è comunemente conceduto al corso dell'umana vita, io per me
5   non dubito punto che arebbono per un pezzo che aggiugnere alle
    passate cose già scritte da loro; perciò che, come non è possibile
    che un solo, per diligentissimo che sia, sappia a un tratto così apun-
    to il vero e in picciol tempo i particolari delle cose che scrive, così
    è chiaro come il sole che il tempo, il quale si dice padre della verità,
10   va giornalmente scoprendo agli studiosi cose nuove. Se quando io
    scrissi, già molti anni sono, quelle Vite de' pittori et altri che allora
    furono publicate, io avesse avuto quella piena notizia di fra' Iocondo
    veronese, uomo rarissimo et universale in tutte le più lodate facultà,
    che n'ho avuto poi, io averei senza dubbio fatta di lui quella onorata
15   memoria che m'apparecchio di farne ora a benefizio degl'ar-
    tefici, anzi del mondo, e non solamente di lui, ma di molti altri
    veronesi, stati veramente eccellentissimi. Né si maravigli alcuno se io
    gli porrò tutti sotto l'effigie d'un solo di loro, perché non avendo io
    potuto avere il ritratto di tutti, sono forzato a così fare; ma non
20   per questo sarà defraudata, per quanto potrò io, la virtù di niuno di
    quello che se le deve.
    E perché l'ordine de' tempi et i meriti così richieggiono, parlerò
    prima di fra' Iocondo, il quale, quando si vestì l'abito di San Dome-
    nico, non fra' Iocondo semplicemente, ma fra' Giovan Iocondo fu
25   nominato; ma come gli cascasse quel Giovanni non so: so bene che
    egli fu sempre fra' Iocondo chiamato da ognuno. E se bene la sua
    principal professione furono le lettere, essendo stato non pur filosofo
    e teologo eccellente, ma bonissimo greco - il che in quel tempo era
    cosa rara, cominciando apunto allora a risorgere le buone lettere in
30   Italia -, egli nondimeno fu anco, come quello che di ciò si dilettò
    sempre sommamente, eccellentissimo architetto, sì come racconta lo
    Scaligero contra il Cardano, et il dottissimo Budeo ne' suoi libri
    De Asse e nell'Osservazioni che fece sopra le Pandette. Costui dun-
    que, essendo gran literato, intendente dell'architettura e bonissimo
35   prospettivo, stette molti anni appresso Massimiliano imperatore, e
    fu maestro nella lingua greca e latina del dottissimo Scaligero, il
    quale scrive aver udito dottamente disputar fra' Iocondo innanzi al
    detto Massimiliano di cose sottilissime.
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