Volume 4

Edizione Giuntina
   
VITA DI FRANCESCO MAZZUOLI.
   
PITTORE PARMIGIANO.
    Fra molti che sono stati dotati in Lombardia della graziosa virtù
    del disegno e d'una certa vivezza di spirito nell'invenzioni e d'una
5   particolar maniera di far in pittura bellissimi paesi, non è da po-
    sporre a nessuno, anzi da preporre a tutti gl'altri, Francesco Mazzuoli
    parmigiano, il quale fu dal Cielo largamente dotato di tutte quelle
    parti che a un eccellente pittore sono richieste, poiché diede alle sue
    figure, oltre quello che si è detto di molti altri, una certa venustà,
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Edizione Torrentiniana
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FRANCESCO MAZZOLA PARMIGIANO.
   
PITTORE
    Veramente che il Cielo comparte le sue grazie negli ingegni nostri, a chi
    più, a chi meno, secondo che gli piace: ma egli è pure un dispetto grande
    et insopportabile a' begli spiriti il vedere che uno, che sia divenuto
15   raro e maraviglioso, e talmente abbia appresa qualche arte che le cose sue
    siano reputate divine dagli uomini, allora che egli doverebbe più
    esercitarsi, contentando chi brama delle sue cose, per acquistare, oltra
    la roba e gli amici, pregio et onore, disprezzato ogni emolumento, lassati
    a parte gli amici e nulla curando la fama et il nome, si dispone a non
20   voler operare né fare, se non sì di rado che appena mai se ne vede il
    frutto. Il che per il vero troppo più spesso avviene che non arebbe biso-
    gno il comodo umano, pervenendo il più delle volte il benignissimo in-
    flusso delle doti eccellenti e rare in persone più spiritate che spiritose,
    le quali fuggono lo esercitarsi, né far lo vogliono se non per punti di
25   luna o per capriccio de' cervelli loro, più tosto bestiali che umani. E
    certamente non niego che il lavorare a furore non sia il più perfetto,
    ma biasimo bene il non lavorar mai e per Dio; ché doverebbono gli arte-
    fici saputi, quando vengono loro i pensieri alti e che non vi si può ag-
    giugnere, cercare di contentarsi di quegli, che il sapere dell'ingegno, senza
30   rompere il collo, possedendogli, li manifesti nell'opere che fanno. Attesoché
    infiniti dell'arte nostra, per voler mostrare più di quel che sanno, smar-
    riscono la prima forma, et alla seconda che cercano arrivare non aggiun-
    gono poi, perché al biasmo più ch'alla lode si sottopongono, come fece
    Francesco Parmigiano, del quale appresso porrò la Vita.
35   Fu costui dotato dalla natura di sì graziato e leggiadro spirito, che s'egli
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