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pari a tanto uomo né a molti altri di grandissimo nome, non si |
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volle mettere a paragone d'artefici così eccellenti e rarissimi. |
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E nel vero, la maggior prudenza e saviezza che possa essere in un |
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uomo è conoscersi, e non presumere di sé più di quello che sia il |
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valore. Finalmente avendo molto acquistato nel lavorare assai, co- |
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meché non avesse dalla natura molto fiera invenzione né altro che |
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quello che s'aveva acquistato con lungo studio, si morì l'anno 1524, |
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d'età d'anni 42. |
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Fu discepolo del Francia Agnolo suo fratello, che avendo fatto |
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un fregio che è nel chiostro di San Brancazio, e poche altre cose, si |
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morì. Fece il medesimo Agnolo a Ciano profumiero, uomo capriccio- |
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so et onorato par suo, in un'insegna da botega, una zingana che dà |
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con molta grazia la ventura a una donna: la quale invenzione di |
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Ciano non fu senza misterio. |
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Imparò la pittura dal medesimo Antonio di Donnino Mazzieri, |
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che fu fiero disegnatore et ebbe molta invenzione in far cavalli e |
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paesi, et il quale dipinse di chiaro scuro il chiostro di Santo Agostino |
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al Monte Sansavino, nel quale fece istorie del Testamento Vecchio, |
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che furono molto lodate. Nel Vescovado d'Arezzo fece la capella di |
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San Matteo, e fra l'altre cose quando battezza un re, dove ritrasse |
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tanto bene un tedesco, che par vivo. A Francesco del Giocondo |
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fece dietro al coro della chiesa de' Servi di Fiorenza, in una capella, |
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la storia de' Martiri; ma si portò tanto male, che avendo oltre modo |
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perso il credito, si condusse a lavorare d'ogni cosa. |
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Insegnò anco il Francia l'arte a un giovane detto Visino, il quale |