Volume 4

Edizione Giuntina
    del muro, cioè dalle bande, in una Cristo che lava i piedi agl'Apostoli,
    e nell'altra un servo che reca due idrie d'acqua: la quale opera in
    quel luogo è tenuta in gran venerazione, perché invero è cosa rara
    e che gli acquistò onore et utile. Un quadro ch'e' lavorò d'una Giu-
5   ditta che aveva spiccato il capo a Oloferne, come cosa molto bella fu
    mandata in Ungheria; e similmente un altro, dove era la Decollazione
    di S. Giovanni Battista, con una prospettiva nella quale ritrasse il
    difuori del Capitolo de' Pazzi, che è nel primo chiostro di S. Croce,
    fu mandato da Paulo da Terrarossa, che lo fece fare, a Napoli per
10   cosa bellissima. Lavorò anco per uno de' Bernardi altri due quadri,
    che furono posti nella chiesa dell'Osservanza di S. Miniato in una
    cappella, dove sono due figure a olio grandi quanto il vivo, cioè S.
    Giovanni Battista e S. Antonio da Padoa. Ma la tavola che vi andava
    nel mezzo, per essere Giovanni Antonio di natura lunghetto et agiato
15   nel lavorare, penò tanto, che chi la faceva fare si morì. Onde essa
    tavola, nella quale andava un Cristo morto in grembo alla Madre,
    si rimase imperfetta.
    Dopo queste cose, quando Perino del Vaga, partito da Genoa per
    aver avuto sdegno col prencipe Doria, lavorava in Pisa, avendo Sta-
20   gio scultore da Pietrasanta cominciato l'ordine delle nuove cappelle
    di marmo nell'ultima navata del Duomo e quell'appartato che è
    dietro l'altar maggiore, il quale serve per sagrestia, fu ordinato che
    il detto Perino, come si dirà nella sua Vita, et altri maestri comincias-
    sero a empier quegli ornamenti di marmo di pitture. Ma essendo
25   richiamato Perino a Genoa, fu ordinato a Giovanni Antonio che
    mettesse mano ai quadri che andavano in detta nicchia dietro l'altar
    maggiore, e che nell'opere trattasse de' sacrifizii del Testamento
    Vecchio per figurare il sacrifizio del Santissimo Sagramento, quivi
    posto in mezzo sopra l'altar maggiore. Il Sogliano adunque nel primo
30   quadro dipinse il sacrifizio che fece Noè et i figliuoli, uscito che fu
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Edizione Torrentiniana
    il vivo, et insieme la lavazione de' piedi fatta loro da Cristo: la quale
    opera in quel paese è tenuta in gran venerazione. Lavorò alla Osser-
    vanza ancora, dove e' fece l'altra tavola, due figure per farvi la tavola
    poi, che fu San Giovanni e Santo Antonio da Padova.
35   Avvenne che l'Opera di Pisa destinò fare al coro alcuni quadri che
    trattassero de le figure del Sacramento; dove Giovanni Antonio fece il
    sacrificio di Noè dopo il Diluvio, che fu tenuto cosa lodata e bella; simil-
    mente vi fece poi quel di Caino e quel di Abel. Ne seguitò in concorrenza
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