Volume 4

Edizione Giuntina
    viva più che nessuno che dipignesse, non solo in Venezia, ma per
    tutto.
    Lavorò in Venezia nel suo principio molti quadri di Nostre Donne
    et altri ritratti di naturale, che sono e vivissimi e belli, come se ne
5   vede ancora tre bellissime teste a olio di sua mano nello studio del
    reverendissimo Grimani patriarca d'Aquileia (una fatta per Davit
    - e per quel che si dice, è il suo ritratto -, con una zazzera, come si
    costumava in que' tempi, infino alle spalle, vivace e colorita che par
    di carne: ha un braccio et il petto armato, col quale tiene la testa moz-
10   za di Golia; l'altra è una testona maggiore, ritratta di naturale, che
    tiene in mano una beretta rossa da comandatore, con un bavero di
    pelle, e sotto uno di que' saioni a l'antica: questo si pensa che fusse
    fatto per un generale di esserciti; la terza è d'un putto, bella quanto
    si può fare, con certi capelli a uso di velli), che fan conoscere l'ecc[el-
15   lenza] di Giorgione e non meno l'affezzione del grandissimo Patriarca,
    che gli ha portato sempre, a la virtù sua, tenendole carissime e merita-
    mente. In Fiorenza è di man sua, in casa de' figliuoli di Giovan Bor-
    gherini, il ritratto d'esso Giovanni quando era giovane in Venezia, e
    nel medesimo quadro il maestro che lo guidava, che non si può ve-
20   der in due teste né miglior macchie di color di carne né più bella
    tinta di ombre. In casa Anton de' Nobili è un'altra testa d'un capi-
    tano armato, molto vivace e pronta, il qual dicano esser un de' capi-
    tani che Consalvo Ferrante menò seco a Venezia quando visitò il
    doge Agostino Barberigo; nel qual tempo si dice che ritrasse il gran
25   Consalvo armato, che fu cosa rarissima e non si poteva vedere pit-
    tura più bella che quella, e che esso Consalvo se ne la portò seco.
    Fece Giorgione molti altri ritratti che sono sparsi in molti luoghi
    per Italia, bellissimi, come ne può far fede quello di Lionardo Lore-
    dano fatto da Giorgione quando era doge, da me visto in mostra per
30   un'Assensa, che mi parve veder vivo quel serenissimo principe; oltra
    che ne è uno in Faenza in casa Giovanni da Castel Bolognese, intaglia-
    tore di camei e cristalli ec[cellente], che è fatto per il suocero suo: lavoro
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Edizione Torrentiniana
    per metter lo spirto nelle figure e per contraffar la freschezza della carne
    viva più che nessuno che dipignesse, non solo in Venezia, ma per tutto.
35   Lavorò in Venezia nel suo principio molti quadri di Nostre Donne
    et altri ritratti di naturale, che son e vivissimi e belli, come ne può
    far fede uno che è in Faenza in casa Giovanni da Castel Bolognese,
    intagliatore eccellente, che è fatto per il suocero suo: lavoro veramente
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