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de l'animo chiamato poi col tempo Giorgione; il quale, quantun- |
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que egli fusse nato d'umilissima stirpe, non fu però se non gentile e |
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di buoni costumi in tutta sua vita. Fu allevato in Vinegia, e dilettossi |
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continovamente de le cose d'amore, e piacqueli il suono del liuto |
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mirabilmente e tanto, che egli sonava e cantava nel suo tempo |
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tanto divinamente che egli era spesso per quello adoperato a diverse |
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musiche e ragunate di persone nobili. Attese al disegno e lo gustò |
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grandemente, e in quello la natura lo favorì sì forte, che egli, inna- |
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moratosi delle cose belle di lei, non voleva mettere in opera cosa |
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che egli dal vivo non ritraesse; e tanto le fu suggetto e tanto andò |
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imitandola, che non solo egli acquistò nome d'aver passato Gentile |
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e Giovanni Bellini, ma di competere con coloro che lavoravano in |
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Toscana et erano autori della maniera moderna. Aveva veduto Gior- |
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gione alcune cose di mano di Lionardo, molto fumeggiate e cacciate, |
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come si è detto, terribilmente di scuro: e questa maniera gli piacque |
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tanto che mentre visse sempre andò dietro a quella, e nel colorito a |
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olio la imitò grandemente. Costui gustando il buono de l'operare, |
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andava scegliendo di mettere in opera sempre del più bello e del più |
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vario che e' trovava. Diedegli la natura tanto benigno spirito, che egli |
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nel colorito a olio et a fresco fece alcune vivezze et altre cose morbide |
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et unite e sfumate talmente negli scuri, ch'e' fu cagione che molti |
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di quegli che erano allora eccellenti confessassino lui esser nato per |
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metter lo spirito ne le figure e per contraffar la freschezza de la carne |