Volume 4

Edizione Giuntina
    o tiratovi dall'amicizia di Giulio o da speranza di dovervi
    lavorare, fu sì poco da Giulio accarezzato, che se ne partì tostamente;
    e girata la Lombardia, se ne tornò a Roma, e da Roma in sulle galèe
    se n'andò a Napoli dietro al marchese del Vasto, portando seco la
5   tavola finita, che era imposta, di San Piero a Montorio, et altre cose,
    le quali fece posare in Ischia, isola del marchese: ma la tavola fu
    posta poi, dove è oggi, in Napoli nella chiesa di Santo Spirito degl'In-
    curabili. Fermatosi dunque Giovan Francesco in Napoli e attenden-
    do a disegnare e dipignere, si tratteneva, essendo da lui molto
10   carezzato, con Tommaso Cambi mercante fiorentino, che governa-
    va le cose di quel signore; ma non vi dimorò lungamente, per-
    ché, essendo di mala complessione, ammalatosi, vi si morì, con in-
    credibile dispiacere di quel signor marchese e di chiunche lo co-
    nosceva.
15   Ebbe costui un fratello similmente dipintore, chiamato Luca, il
    quale lavorò in Genoa con Perino suo cognato, et in Lucca et in
    molti altri luoghi d'Italia; e finalmente se n'andò in Inghilterra, dove
    avendo alcune cose lavorato al re e per alcuni mercanti, si diede
    finalmente a far disegni per mandar fuori stampe di rame intagliate
20   da' Fiaminghi; e così ne mandò fuori molte, che si conoscono, oltre
    alla maniera, al nome suo; e fra l'altre è sua opera una carta, dove
    alcune femmine sono in un bagno, l'originale della quale di propria
    mano di Luca è nel nostro libro.
    Fu discepolo di Giovan Francesco Lionardo detto il Pistoia per
- pagina 334 -

Edizione Torrentiniana
25   cose; e Giovan Francesco intendendo ciò, pensando avere a fare
    ancor esso, capitò a Mantova, dove Giulio non gli fece molte carezze:
    per il che Giovan Francesco se ne partì, e girata la Lombardia, ritornò
    a Roma. Poi se ne andò a Napoli con le galèe dietro al marchese del
    Vasto, e quella tavola che era imposta di San Piero a Montorio, con
30   alcune altre cose e robe sue, fece posare in Ischia, isola del marchese: et
    oggi è nella chiesa di Santo Spirito degli Incurabili in Napoli. Quivi
    fermatosi, e continovamente disegnando, ebbe molte carezze da Tom-
    maso Cambi mercante fiorentino che governava le cose di quel signore;
    ma non vi dimorò lungamente, che per essere di mala complessione, am-
35   malatosi, vi si morì con infinito dispiacere del signor marchese e di tutti
    gli amici di esso Giovan Francesco. Lasciò Luca suo fratello, il quale
    lavorò in Genova con Perino suo cognato, et in molti altri luoghi di
    Italia, come in Lucca, e finalmente se ne andò in Inghilterra. Furono le
- pagina 334 -
pagina precedentepagina successiva