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GIOVAN FRANCESCO DETTO IL FATTORE. |
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PITTOR FIORENTINO. |
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Egli si può ben fortunatissimo chiamar colui che, senza aver pensiero a |
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cosa che si sia, dalla sorte è condotto a un fine che di lode, d'onore et |
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utile di continuo lo accresca, e per cognizione gli faccia essere portato |
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riverenza, et ogni sua azzione e fatica di premio onorato guiderdoni. |
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Questo avvenne a Giovan Francesco detto il Fattore, pittor fiorentino, |
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il quale non fu manco obligato alla fortuna ch'egli si fosse alla bontà |
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della natura sua et alle fatiche da lui sopportate negli studî della pittura; |
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i quali ornamenti furono cagione che Raffaello da Urbino, vedendolo a |
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ciò vòlto, lo prese in casa, et insieme con Giulio Romano come suoi |
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proprî figliuoli sempre gli tenne: di che mostrò verissimi segni alla morte, |
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lasciandoli così delle facultà sue eredi come anco della virtù, come sem- |
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pre si vide in Giovan Francesco, da Raffaello nella sua fanciullezza |
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chiamato il Fattore, il quale ne' disegni suoi imitò la maniera di Raf- |
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faello e la osservò del continuo. E perché sempre si dilettò più di disegnare |
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che di colorire, spendeva il tempo in ciò più che in alcuna altra cosa. |