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Dopo essendogli allogata da Agostino Ghigi, per ordine di Raf- |
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faello da Urbino, la sua sepoltura in Santa Maria del Popolo, dove |
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aveva fabricato una capella, Lorenzo si mise a questa opera con tutto |
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quello studio, diligenza e fatica che mai gli fu possibile per uscirne |
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con lode, per piacere a Raffaello, dal quale poteva molti favori et |
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aiuti sperare, e per esserne largamente rimunerato dalla liberalità d'A- |
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gostino, uomo ricchissimo. Né cotali fatiche furono se non benissimo |
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spese, perché, aiutato dal giudizio di Raffaello, condusse a perfez- |
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zione quelle figure, cioè un Iona ignudo uscito del ventre del pesce, |
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per la ressurezzione de' morti, et uno Elia che col vaso d'acqua e col |
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pane subcinerizio vive di grazia sotto il ginepro. Queste statue dun- |
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que furono da Lorenzo a tutto suo potere con arte e diligenza a |
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somma bellezza finite: ma egli non ne conseguì già quel premio che |
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il bisogno della sua famiglia e tante fatiche meritavano, perciò che, |
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avendo la morte chiusi gl'occhi ad Agostino e quasi in un medesimo |
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tempo a Raffaello, le dette figure per la poca pietà degl'eredi d'Ago- |
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stino se gli rimasono in bottega, dove stettono molti anni; pure oggi |
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sono state messe in opera nella detta chiesa di Santa Maria del Po- |
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polo alla detta sepoltura. Lorenzo dunque, caduto d'ogni speranza |
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per le dette cagioni, si trovò per allora aver gettato il tempo e la |
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fatica. Dovendosi poi essequire il testamento di Raffaello, gli fu fatta |