Volume 4

Edizione Giuntina
   
VITA DI LORENZETTO
   
SCULTORE E ARCHITETTO FIORENTINO
   
E DI BOCCACCINO
   
PITTORE CREMONESE.
5   Quando la fortuna ha tenuto un pezzo a basso con la povertà la
    virtù di qualche bell'ingegno, alcuna volta suole ravvedersi, et in un
    punto non aspettato procacciare a colui che dianzi gl'era nimico in
    varii modi beneficii, per ristorare in un anno i dispetti e l'incomodità
    di molti. Il che si vide in Lorenzo di Lodovico campanaio fiorentino,
10   il quale si adoperò così nelle cose d'architettura come di scultura, e
    fu tanto amato da Raffaello da Urbino, che non solo fu da lui aiutato
    et adoperato in molte cose, ma ebbe dal medesimo per moglie una
    sorella di Giulio Romano, discepolo di esso Raffaello. Finì Loren-
    zetto (che così fu sempre chiamato) nella sua giovanezza la sepoltura
15   del cardinale Forteguerri, posta in San Iacopo di Pistoia e
    stata già cominciata da Andrea del Verrocchio; e fra l'altre cose vi è
    di mano di Lorenzetto una Carità, che non e se non ragionevole;
    e poco dopo fece a Giovanni Bartolini per il suo orto una figura) la
    quale finita, andò a Roma, dove lavorò ne' primi anni molte cose,
20   delle quali non accade fare altra memoria.
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Edizione Torrentiniana
   
LORENZETTO.
   
SCULTORE FIORENTINO.
    Quando la fortuna ha tenuto in basso per la povertà la virtù, rimorsa
    spesse volte dallo stimolo si ravvede, et in un punto non aspettato pro-
25   caccia varii modi di beneficii, per rimunerare in uno anno i dispetti e
    le incommodità di molti. Questo provò Lorenzo di Lodovico campanaio
    fiorentino, le cui fatiche furono parte nella scultura e parte nella archi-
    tettura. Fu al tempo del grazioso Raffaello da Urbino, da lui strettissima-
    mente amato, il quale lo fece operare sotto di sé aiutandolo, e gli diede per
30   moglie la sorella di Giulio Romano discepolo suo. Finì nella sua giova-
    nezza la sepoltura del cardinale Forteguerri, posta in S. Iacopo di
    Pistoia, già cominciata da Andrea del Verrocchio, dove Lorenzo lavo-
    rò una Carità. Fece a Giovan Bartolini una figura per il suo orto. Andò
    a Roma, dove più cose fece, le quali non sono degne di memoria.
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