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ANDREA DAL MONTE SANSOVINO. |
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SCULTORE ET ARCHITETTO. |
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I buoni ingegni et i doni che 'l Cielo comparte alle persone che teniamo |
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rare, sono sempre con stravagante e raro modo da noi scoperti, e da loro |
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con biz[z]arri e straordinarii andari continuamente poi messi in opera; |
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ma sì cariche di sapere si dimostrano le cose loro, sì per il fatto e sì per |
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lo studio, ch'elle fanno ammirare ogni intelletto saputo, attesoché in |
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ogni loro azzione traboccano di quel soverchio sapere, il quale, senza |
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benigno influsso de' cieli, per se medesimo non si acquista; con ciò sia |
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cosa che il loro affaticarsi accresce grazia e bontà nella virtù d'essi, |
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che aguzzando e dirugginando, puliscono l'ingegno sì fattamente che |
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e' ne sono tenuti perfetti e maravigliosi fra tutti gli altri. Come veggiamo |
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al presente in Andrea di Domenico Contucci dal Monte Sansavino, |
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il quale, nato di poverissimo padre, lavoratore di terre, idiota in ogni |
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sua azzione, fu levato da guardare gli armenti; e se bene egli fu di |
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nascita umilissimo, fu però di concetti tanto alti, d'ingegno sì raro e |
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d'animo sì pronto, che nei ragionamenti de le difficultà della architet- |
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tura e della prospettiva nel suo tempo non fu mai il più nuovo e 'l più |
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sottile cervello, né chi rendessi i dubbii maggiori più chiari et aperti che |
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faceva egli: laonde furono tali i meriti suoi, che da ogni raro maestro |
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fu tenuto singularissimo nelle dette professioni. |
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Dicono che Andrea nacque l'anno MCCCCLXI, e che nella sua |