Volume 4

Edizione Giuntina
    da Fiesole; ma non fu messa su sùbito che fu fatta, il che fu l'anno
    MDXXII, perché Andrea si morì, e fu sotterrato dalla Compagnia
    dello Scalzo ne' Servi. E Silvio poi, posta su la detta Madonna e
    finita di tutto punto la detta sepoltura dello Strozzi, seguitò l'arte
5   della scultura con fierezza straordinaria, onde ha poi molte cose lavo-
    rato leggiadramente e con bella maniera, et ha passato infiniti, e mas-
    simamente in bizzar[r]ia di cose alla grottesca, come si può vedere
    nella sagrestia di Michelagnolo Buonarroti in alcuni capitelli di mar-
    mo intagliati sopra i pilastri delle sepolture, con alcune mascherine
10   tanto bene straforate che non è possibile veder meglio. Nel medesimo
    luogo fece alcune fregiature di maschere che gridano, molto belle.
    Per che, veduto il Buonarroto l'ingegno e la pratica di Silvio, gli
    fece cominciare alcuni trofei per fine di quelle sepolture: ma rimasono
    imperfetti insieme con altre cose per l'assedio di Firenze. Lavorò
15   Silvio una sepoltura per i Minerbetti, nella loro cappella nel tramezzo
    della chiesa di Santa Maria Novella, tanto bene quanto sia possibile,
    perché, oltre la cassa, che è di bel garbo, vi sono intagliate alcune
    targhe, cimieri et altre bizzar[r]ie con tanto disegno quanto si possa
    in simile cosa desiderare. Essendo Silvio a Pisa l'anno MDXXVIII,
20   vi fece un Angelo che mancava sopra una colonna all'altare maggiore
    del Duomo, per riscontro di quello del Tribolo, tanto simile al detto
    che non potrebbe essere più quando fussero d'una medesima mano.
    Nella chiesa di Montenero, vicino a Livorno, fece una tavoletta
    di marmo con due figure ai frati Ingesuati; et in Volterra fece la
25   sepoltura di messer Raffaello Volaterrano, uomo dottissimo, nella
    quale lo ritrasse di naturale sopra una cassa di marmo con alcuni
    ornamenti e figure. Essendo poi, mentre era l'assedio intorno a Fi-
    renze, Niccolò Caponi, onoratissimo cittadino, morto in Castel Nuovo
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Edizione Torrentiniana
    della scultura con fierezza straordinaria, ha molte cose lavorato bra-
30   vissimamente e biz[z]arrissimamente finito, con un modo di pratica e con
    disegno nel marmo con l'essempio di natura in esso fatti sì leggiadri,
    che nel vero di gagliardezza la sua maniera ha passati infiniti, massima-
    mente in biz[z]arrie di cose alla grottesca, come si vede ancora in Santa
    Maria Novella nella cappella de' Minerbetti una sepoltura, nella quale
35   sono alcuni cimieri e targhe benissimo condotte. Fece in Pisa allo altar
    maggiore due Angeli di marmo, che sono su due colonne; et a Monte-
    nero vicino a Livorno lavorò una tavola ne' Frati Gesuati. Fece la
    sepoltura di messer Rafaello Volterrano in Volterra; et a Milano, a
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