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DOMENICO PULIGO. |
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PITTORE FIORENTINO. |
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Di grandissima maraviglia e di stupendissimo miracolo mi paiono molti |
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nell'arte nostra, che nel continuo esercitare e praticare i colori, per uno |
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instinto di natura e per uno uso di buona maniera presa da quegli, |
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senza disegno alcuno o fondamento dell'arte conducono le cose loro a sì |
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fatto termine che elle si abbattono molte volte ad essere sì buone che, |
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ancora che gli artefici di quelle non siano de' rari, elle sforzano gli uo- |
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mini a tener conto di loro e delle fatiche spese da essi in tale esercizio. |
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E nel vero e' si è visto già molte volte et in molti nostri pittori che, |
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se coloro che hanno naturalmente bella maniera si vogliono esercitare |
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con fatica e studio continovo, fanno l'opere loro più vivaci e più perfette |
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che gli altri; e ha tanta forza questo dono della natura, che benché e' |
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trascurino e lascino gli studî di tale arte, et altro non seguino che l'uso |
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solo del dipignere e del maneggiare i colori con grazia e fumeggiata ma- |
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niera, il buono tuttavolta in loro infuso dalla natura apparisce sì nel |
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primo aspetto delle opere loro, che elle mostrano tutte le parti eccellenti |
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e maravigliose che sogliono minutamente apparire ne' lavori di que' |