Volume 4

Edizione Giuntina
    ancora della medesima città fece in una tavoletta lo Sposalizio di
    Nostra Donna, nel quale espressamente si conosce l'augumento della
    virtù di Raffaello venire con finezza assotigliando e passando la
    maniera di Pietro. In questa opera è tirato un tempio in prospettiva
5   con tanto amore, che è cosa mirabile a vedere le difficultà che egli in
    tale esercizio andava cercando.
    In questo mentre, avendo egli acquistato fama grandissima nel
    séguito di quella maniera, era stato allogato da Pio Secondo pontefice
    la libreria del Duomo di Siena al Pinturicchio, il quale, essendo amico
10   di Raffaello e conoscendolo ottimo disegnatore, lo condusse a Siena,
    dove Raffaello gli fece alcuni dei disegni e cartoni di quell'opera. E
    la cagione che egli non continuò fu che, essendo in Siena da alcuni
    pittori con grandissime lodi celebrato il cartone che Lionardo da
    Vinci aveva fatto nella sala del Papa in Fiorenza d'un gruppo di ca-
15   valli bellissimo, per farlo nella sala del Palazzo, e similmente alcuni
    nudi fatti a concorrenza di Lionardo da Michelangelo Buonarroti
    molto migliori, venne in tanto disiderio Raffaello, per l'amore che
    portò sempre all'eccellenza dell'arte, che messo da parte quell'opera
    et ogni utile e comodo suo, se ne venne a Fiorenza. Dove arrivato,
20   perché non gli piacque meno la città che quell'opere, le quali gli parvero
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Edizione Torrentiniana
    In San Francesco di quella città fece una tavoletta de lo Sponsalizio di
    Nostra Donna, nel quale espressamente si conosce lo augumento
    della virtù sua venire con finezza assotigliando e passando la maniera
    di Pietro. Nella quale opera è tirato un tempio in prospettiva con tanto
25   amore, che è cosa mirabile a vedere le difficultà che in tale essercizio egli
    andava cercando.
    In questo tempo, avendo egli acquistato fama grandissima nel séguito
    di quella maniera, era stato allogato da Pio II pontefice nel Duomo di
    Siena la libreria a dipignere al Pinturicchio, il quale avendo domesti-
30   chezza con Rafaello, fece opera di condurlo a Siena come buon dise-
    gnatore, acciò gli facesse i disegni e i cartoni di quella opera; et egli
    pregato quivi si trasferì, et alcuni ne fece. La cagione ch'egli non con-
    tinuò fu che in Siena erano venuti pittori che con grandissime lode cele-
    bravano il cartone che Lionardo da Vinci aveva fatto nella sala del Papa
35   in Fiorenza in un groppo di cavalli, per farlo nella sala di Palazzo, e
    Michele Agnolo un altro d'ignudi a concorrenza di quello, più mirabile
    e più divino; onde spronato da l'amor de l'arte più che da l'utile, lasciò
    quella opera e se ne venne a Fiorenza. Ne la quale giunto e piaciutogli
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