Volume 3

Edizione Giuntina
    che più fu lodato di questa opera, fu un paese con molte figurine
    fatte con buona grazia. Nella medesima chiesa dipinse l'istesso Mar-
    co S. Bernardino sopra un sasso con altri Santi.
    Giannetto Cordegliaghi fece nella medesima città infiniti quadri
5   da camera, anzi non attese quasi ad altro, e nel vero ebbe in cotal
    sorte di pittura una maniera molto delicata e dolce e migliore assai
    che quella dei sopradetti. Dipinse costui in S. Pantaleone, in una cap-
    pella accanto alla maggiore, S. Piero che disputa, con due altri Santi,
    i quali hanno indosso bellissimi panni e sono condotti con bella
10   maniera.
    Marco Bassiti fu quasi ne' medesimi tempi in buon conto, et è
    sua opera una gran tavola in Vinezia nella chiesa d' i Frati di Certosa,
    nella quale dipinse Cristo in mezzo di Piero e d'Andrea nel mare di
    Tiberiade, et i figliuoli di Zebedeo, facendovi un braccio di mare,
15   un monte e parte d'una città con molte persone piccole. Si potrebbo-
    no di costui molte altre opere raccontare: ma basti aver detto di
    questa, che è la migliore.
    Bartolomeo Vivarino da Murano si portò anch'egli molto bene
    nell'opere che fece, come si può vedere, oltre a molte altre, nella ta-
20   vola che fece all'altare di S. Luigi nella chiesa di S. Giovanni e Polo;
    nella quale dipinse il detto S. Luigi a sedere col piviale indosso,
    S. Gregorio, S. Bastiano e S. Domenico, e dall'altro lato S. Niccolò,
    S. Girolamo e S. Rocco, e sopra questi altri Santi infino a mezzo.
    Lavorò ancora benissimo le sue pitture, e si dilettò molto di con-
25   trafare le cose naturali, figure e paesi lontani, Giovanni Man-
    sueti, che imitando assai l'opere di Gentile Bellino fece in Vinezia
    molte pitture. E nella Scuola di S. Marco in testa dell'Udienza
    dipinse un S. Marco che predica in sulla piazza, ritraendovi la fac-
    ciata della chiesa, e fra la moltitudine degl'uomini e delle donne che
30   l'ascoltano, Turchi, Greci, e volti d'uomini di diverse nazioni, con
    abiti stravaganti. Nel medesimo luogo, dove fece in un'altra storia
    S. Marco che sana un infermo, dipinse una prospettiva di due scale
    e molte logge. In un altro quadro vicino a questo fece un S. Marco
    che converte alla fede di Cristo una infinità di popoli, et in questo
35   fece un tempio aperto, e sopra un altare un Crucifisso; e per tutta
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Edizione Torrentiniana
    ma venuti ad abitare quivi. Fu nel medesimo tempo ancora Giannetto
    Cordelliaghi, tenuto buon pittore, dolce e delicato; per che egli fece molti
    quadri da camere e molte altre pitture. Cercò di paragonarlo il
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