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PAULO UC[C]ELLO. |
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PITTOR FIORENTINO |
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Rare volte nasce uno ingegno bello che nelle invenzioni delle opere sue |
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stranamente non sia biz[z]arro e capriccioso; e molto di rado fa la natura |
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persona alcuna affaticante l'anima con lo intelletto, che ella per contrap- |
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peso non vi accompagni la ritrosia. Anzi, tanto può in questi sì fatti la |
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solitudine e 'l poco dilettarsi di servire altrui e fare piaceri nell'opre loro, |
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che spesso la povertà li tiene di maniera impediti che non possono, se ben |
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vogliono, alzarsi da terra; e pare loro che l'affaticarsi di continuo, e |
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sempre la notte per gli scrittoi disegnare, sia la buona via e la vera virtù: |
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né s'accorgono che l'ingegno vuole essere affaticato quando la volontà, |
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pregna d'amore nella voglia del fare, esprime certe cose divine, e non |
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quando, stanca et affaticata, sterilissime e secche cose viene generando |
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con sommo suo dolore e con fastidio di chi la sforza. Questo manifesta- |
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mente si vide in Paulo Uccello, eccellente pittor fiorentino; il quale, |
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perché era dotato di sofistico ingegno, si dilettò sempre di investigare |
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faticose e strane opere nell'arte della prospettiva, e dentro tanto tempo vi |
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consumò, che se nelle figure avesse fatto il medesimo, ancora che molto |