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vedeva votar il sacchetto et il lavoro non comparire, spesso spesso |
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diceva: «O, quanto oltramarino consuma questa calcina!». «Voi ve- |
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dete», rispondeva Pietro. Dopo, partito il priore, Pietro cavava l'ol- |
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tramarino che era nel fondo della catinella; e quello quando gli parve |
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tempo rendendo al priore, gli disse: «Padre, questo è vostro, impa- |
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rate a fidarvi degl'uomini dabene che non ingannano mai chi si fida, |
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ma sì bene saprebbono, quando volessino, ingannare gli sfiducciati |
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come voi sete». |
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Per queste dunque et altre molte opere venne in tanta fama Pietro |
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che fu quasi sforzato a andare a Siena, dove in S. Francesco dipinse |
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una tavola grande che fu tenuta bellissima, e in Santo Agostino ne |
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dipinse un'altra, dentrovi un Crucifisso con alcuni Santi. E poco dopo |
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questo, a Fiorenza nella chiesa di S. Gallo fece una tavola di S. Gi- |
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rolamo in penitenzia, che oggi è in S. Iacopo tra' Fossi, dove detti |
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frati dimorano, vicino al Canto degli Alberti. Fu fattogli allogazione |
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d'un Cristo morto con S. Giovanni e la Madonna sopra le scale della |
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porta del fianco di S. Pier Maggiore, e lavorollo in maniera che, sendo |
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stato all'acqua et al vento, s'è conservato con quella freschezza come |
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se pur ora dalla man di Pietro fosse finito. Certamente i colori furono |
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dalla intelligenza di Pietro conosciuti, e così il fresco come l'olio; |
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onde obligo gli hanno tutti i periti artefici, che per suo mez[z]o hanno |
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cognizione de' lumi che per le sue opere si veggono. In S. Croce in |
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detta città fece una Pietà col morto Cristo in collo, e due figure che |