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che nella prima e più antica si sia veduto queste tre arti essere state mol- |
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to lontane da la loro perfezzione, e come che elle abbino avuto qualcosa |
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di buono, essere stato acompagnato da tanta imperfezzione, che e' non |
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merita per certo troppa gran lode; ancora che, per aver dato principio e |
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via e modo al meglio che seguitò poi, se non fusse altro, non si può se non |
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dirne bene e darle un po' più gloria che, se si avesse a giudicare con la |
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perfetta regola dell'arte, non hanno meritato l'opere stesse. Nella secon- |
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da poi si veggono manifesto esser le cose migliorate assai e nelle invenzio- |
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ni e nel condurle con più disegno e con miglior' maniere e con maggior |
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diligenzia, e così tolto via quella ruggine della vecchiaia e quella goffezza |
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e sproporzione che la grossezza di quel tempo le aveva reccata addosso. |
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Ma chi ardirà di dire in quel tempo essersi trovato uno in ogni cosa per- |
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fetto? e che abbia ridotto le cose al termine di oggi e d'invenzione e di |
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disegno e di colorito? e che abbia osservato lo sfuggire dolcemente delle |
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figure con la scurità del colore che i lumi siano rimasti solamente in sui |
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rilievi, e similmente abbia osservato gli strafori e certe fini straordinarie |
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nelle statue di marmo come in quelle si vede? Questa lode certo è tócca |
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alla terza età, nella quale mi par potere dir sicuramente che l'arte abbia |
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fatto quello che ad una imitatrice della natura è lecito poter fare, e che |