Volume 3

Edizione Giuntina
    egli avesse da sostentarsi. Per questo non si curò egli mai di freddo,
    di fame, di disagio, di incomodità, di fatica né di vergogna, per pote-
    re vivere un giorno in agio e riposo, dicendo sempre e quasi in pro-
    verbio che dopo il cattivo tempo è necessario che e' venga il buono,
5   e che quando è buon tempo si fabricano le case per potervi stare al
    coperto quando e' bisogna.
    Ma perché meglio si conosca il progresso di questo artefice, co-
    minciandomi dal suo principio dico secondo la publica fama che
    nella città di Perugia nacque ad una povera persona da Castello della
10   Pieve, detta Cristofano, un figliuolo che al battesimo fu chiamato Pie-
    tro; il quale allevato fra la miseria e lo stento, fu dato dal padre per
    fattorino a un dipintore di Perugia, il quale non era molto valente in
    quel mestiero, ma aveva in gran venerazione e l'arte e gli uomini che
    in quella erano eccellenti, né mai con Pietro faceva altro che dire di
15   quanto guadagno et onore fusse la pittura a chi ben la esercitasse;
    e contandoli i premii già delli antichi e de' moderni, confortava Pietro
    a lo studio di quella: onde gli accese l'animo di maniera che gli venne
    capriccio di volere, se la fortuna lo volesse aiutare, essere uno di
    quelli. E però spesso usava di domandare qualunque conosceva essere
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Edizione Torrentiniana
20   ad uno almeno dove egli avesse da sostentarsi. Per questo non si curò
    egli mai di freddo, di fame, di disagio, di incomodità, di fatica né di
    vergogna, per potere vivere un giorno in agio e riposo, dicendo sempre e
    quasi in proverbie che dopo il cattivo tempo è necessario che e' ven-
    ga il buono, e che quando è buon tempo si fabricano le case per potervi
25   stare al coperto quando e' bisogna.
    Ma perché meglio si conosca il progresso di questo artefice, comincian-
    domi dal suo principio dico secondo la publica fama che nella città di
    Perugia nacque ad una povera persona un figliuolo, al battesimo chia-
    mato Pietro; il quale allevato fra la miseria e lo stento, fu dato dal padre
30   per fattorino a un dipintore di Perugia, il quale non era molto valente
    in quel mestiero, ma aveva in gran venerazione e l'arte e gli uomini che
    in quella erano eccellenti, né mai con Pietro faceva altro che dire di
    quanto guadagno et onore fussi la pittura a chi ben la esercitasse: e con-
    tandoli i premii già delli antichi e de' moderni, confortava Pietro a lo
35   studio di quella: onde gli accese l'animo di maniera che gli venne ca-
    priccio di volere, se la fortuna lo volessi aiutare, essere uno di quelli. E
    però spesso usava di domandare qualunque conosceva essere stato per il
    mondo, in che parte meglio si facessino gli uomini di quel mestiero, e
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