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FILIPPO LIPPI. |
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PITTOR FIORENTINO. |
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Coloro che con qualche macchia nascono al mondo (qualunche ella si |
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sia) lasciatagli dai suoi maggiori, e quella cuoprono con la modestia del |
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vivere e con la gratitudine delle parole e con fatti egregi il più che sanno |
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in tutte l'azzioni et in tutte l'opere loro, non solamente meritano lode de |
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la prima virtù, ma infiniti premî de le seconde azzioni, conoscendosi |
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apertamente che il vincolo della virtù che è infusa in un animo, che sia in |
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quella raro et eccellente, è il maggiore ornamento che sia e che si possa |
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avere, e la cortesia, fra l'altre virtù, il più delle volte è quella che taglia, |
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spezza e rompe gli animi indurati nelle invidie e nelle maledicenzie degli |
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uomini. Questa sola virtù rende molli e facili i pensieri ignoranti, per- |
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ché si vede che chi continua i mez[z]i del non dar menda ad altrui et in |
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tutto il suo procedere si ingegna sempre giovare a ciascuno, costui sicura- |
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mente si tira a la sepoltura prigione il mondo malgrado suo e trionfa |
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de la malizia e dell'invidie degli uomini, come fece Filippo. Il quale |
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continuando i modi soprascritti, fu pianto alla morte non solo da chi 'l |
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conobbe, ma da molt'altri, anzi da tutto Firenza, perché veramente |
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coloro che sentono solamente ragionare delle sue virtù, se ben non |
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lo conobbero altrimente vivendo, si dolgono ancora del suo fine. |
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Fu Filippo figliuolo di fra' Filippo del Carmino, e seguitando nella |
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pittura le vestigie del padre morto, mentre che egli era ancor giovinetto |
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fu tenuto in governo et amaestrato da Sandro di Botticello; et avendolo |
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fra' Filippo alla morte sua raccomandato a fra' Diamante et a lui dato- |
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lo, che i modi dell'arte buoni gli insegnasse, egli fu di tanto ingegno e di |
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sì copiosa invenzione nella pittura e tanto biz[z]arro e nuovo ne' suoi |