Volume 3

Edizione Giuntina
    e massimamente in tre palchi di grandissima spesa che d'ordine e col
    consiglio suo furono fatti nel palazzo della Signoria di Firenze. Il
    primo fu il palco della sala che oggi si dice de' Dugento, sopra la quale
    avendosi a fare non una sala simile, ma due stanze, cioè una sala et
5   una audienza, e per conseguente avendosi a fare un muro non mica
    leggeri del tutto e dentrovi una porta di marmo ma di ragionevole
    grossezza, non bisognò manco ingegno o giudizio di quello che aveva
    Benedetto a fare un'opera così fatta. Benedetto, adunque, per non di-
    minuire la detta sala e dividere nondimeno il disopra in due, fece a
10   questo modo. Sopra un legno grosso un braccio e lungo quanto la
    larghezza della sala ne commesse un altro di due pezzi, di maniera
    che con la grossezza sua alzava due terzi di braccio; e negl'estremi
    ambidue benissimo confitti et incatenati insieme facevano a canto al
    muro ciascuna testa alta due braccia, e le dette due teste erano in-
15   taccate a ugna in modo che vi si potesse impostare un arco di mattoni
    doppî, grosso un mezzo braccio, appoggiatolo ne' fianchi ai muri
    principali. Questi due legni addunque erano con alcune incastrature
    a guisa di denti in modo con buone spranghe di ferro uniti et incati-
    nati insieme, che di due legni venivano a essere un solo. Oltre ciò,
20   avendo fatto il detto arco acciò le dette travi del palco non avesseno
    a reggere se non il muro dell'arco in giù, e l'arco tutto il rimanente,
    apiccò davantaggio al detto arco due grandi staffe di ferro, che in-
    chiodate gagliardamente nelle dette travi da basso le reggevano e
    reggono di maniera che, quando per loro medesime non bastasseno,
25   sarebbe atto l'arco, mediante le dette catene stesse che abbracciano
    il travo - e sono due, una di qua e una di là dalla porta di marmo -,
    a reggere molto maggior peso che non è quello del detto muro, che è
    di mattoni e grosso un mezzo braccio; e nondimeno fece lavorare
    nel detto muro i mattoni per coltello e centinato, che veniva a pigner
30   ne' canti dove era il sodo e rimanere più stabile. Et in questa ma-
    niera, mediante il buon giudizio di Benedetto, rimase la detta sala
    de' Dugento nella sua grandezza; e sopra, nel medesimo spazio, con
    un tramezzo di muro vi si fece la sala che si dice dell'Oriuolo, e
    l'Udienza dove è dipinto il trionfo di Camillo di mano del Salviati.
35   Il soffittato del qual palco fu riccamente lavorato e intagliato da Mar-
    co del Tasso, Domenico e Giuliano suoi frategli, che fece si-
    milmente quello della sala dell'Oriuolo e quello dell'Udienza. E
    perché la detta porta di marmo fu da Benedetto fatta doppia, sopra
    l'arco della porta di dentro, avendo già detto del difuori, fece una
40   Iustizia di marmo a sedere con la palla del mondo in una mano e
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