Volume 3

Edizione Giuntina
    dell'altar maggiore; e nella Pieve d'Empoli, da quella banda dove
    è il S. Bastiano del Rossellino, fece due Angeli. E fu egli de' primi
    che trovasse di lavorare gli stendardi et altre drapperie, come si di-
    ce, di commesso perché i colori non istinghino e mostrino da ogni
5   banda il colore del drappo; e di sua mano così fatto è il baldac-
    [c]hino d'Orsanmichele, pieno di Nostre Donne tutte variate e belle.
    Il che dimostra quanto cotal modo di fare meglio conservi il drap-
    po che non fanno i mordenti, che lo ricidano e dannogli poca vi-
    ta, se bene per manco spesa è più in uso oggi il mordente che
10   altro.
    Disegnò Sandro bene fuor di modo e tanto, che dopo lui un pezzo
    s'ingegnarono gl'artefici d'avere de' suoi disegni; e noi nel nostro
    libro n'abbiamo alcuni che son fatti con molta pratica e giudizio. Fu
    copioso di figure nelle storie, come si può veder ne' ricami del fregio
15   della Croce che portano a processione i frati di S. Maria Novella,
    tutto di suo disegno. Meritò dunque Sandro gran lode in tutte le
    pitture che fece, nelle quali volle mettere diligenza e farle con amore,
    come fece la detta tavola de' Magi di S. Maria Novella, la quale è
    maravigliosa. È molto bello ancora un picciol tondo di sua mano, che
20   si vede nella camera del Priore degl'Angeli di Firenze, di
    figure piccole ma graziose molto e fatte con bella considerazio-
    ne. Della medesima grandezza che è la detta tavola de' Magi, n'ha
    una di mano del medesimo messer Fabio Segni gentiluomo fioren-
    tino, nella quale è dipinta la Calunnia d'Apelle, bella quanto possa
25   essere. Sotto la quale tavola, la quale egli stesso donò ad Antonio
    Segni suo amicissimo, si leggono oggi questi versi di detto mes-
    ser Fabio:
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Edizione Torrentiniana
    Meritò veramente Sandro gran lode in tutte le pitture che e' fece
    dove lo strigneva lo amore e la affezzione; et ancora che e' si fusse in-
30   diritto, come si disse, a le cose che per la ipocresia si recano a noia le
    bellissime considerazioni della arte, e' non resta però che le sue cose
    non siano e belle e molto lodate, e massimamente la tavola de' Magi
    di Santa Maria Novella; in su la grandezza della quale si vede og-
    gi di suo appresso di Fabio Segni una tavola, dentrovi la Calunnia di
35   Apelle, dove Sandro divinamente imitò il capriccio di quello antico pit-
    tore, e la donò ad Antonio Segni suo amicissimo. Et è sì bella questa
    tavola, che e per la invenzione di Apelle e per la pittura di Sandro è
    ella stata onorata di questo epigramma:
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