Volume 3

Edizione Giuntina
    ancor fanciullo a sopportare, laonde sono coloro del tutto ingannati, i
    quali si avisano di potere negl'agi e con tutti i commodi del mondo
    ad onorati gradi pervenire: non dormendo, ma veg[g]hiando e stu-
    diando continuamente s'acquista.
5   Aveva a mala pena quindici anni Luca, quando, insieme con altri
    giovani scultori, fu condotto in Arimini per fare alcune figure et
    altri ornamenti di marmo a Sigismondo di Pandolfo Malatesti signore
    di quella città, il quale allora nella chiesa di S. Francesco faceva fare
    una capella, e per la moglie sua già morta una sepoltura; nella quale
10   opera diede onorato saggio del saper suo Luca in alcuni bassi rilievi
    che ancora vi si veggiono, prima che fusse dagl'Operai di S. Maria
    del Fiore richiamato a Firenze, dove fece per lo campanile di quella
    chiesa cinque storiette di marmo, che sono da quella parte che è
    verso la chiesa, le quali mancavano, secondo il disegno di Giotto, a
15   canto a quelle dove sono le Scienze et Arti che già fece, come si è
    detto, Andrea Pisano. Nella prima Luca fece Donato che insegna la
    Gramatica; nella seconda Platone et Aristotile, per la Filosofia; nella
    terza uno che suona un liuto, per la Musica; nella quarta un Tolomeo
    per l'Astrologia, e nella quinta Euclide per la Geometria. Le quali
20   storie per pulitezza, grazia e disegno avanzarono d'assai le due fatte
    da Giotto, come si disse, dove in una, per la Pittura, Apelle dipigne,
    e nell'altra Fidia, per la Scultura, lavora con lo scarpello.
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Edizione Torrentiniana
    così Luca della Robbia scultor fiorentino, il quale s'affaticò nei marmi
    lavorando molti anni; et avendo una maravigliosa pratica nella terra,
25   la quale diligentissimamente lavorava, trovò il modo di invetriare essa
    terra col fuoco in una maniera che e' non la potesse offendere né acqua
    né vento: e riuscitoli tale invenzione, lasciò dopo sé eredi i figliuoli di tal
    secreto. E così fino al tempo nostro i suoi descendenti hanno la-
    vorato di tal mestiero, e non solo ripiena di ciò tutta la Italia, ma e
30   mandatone ancora in diverse parti del mondo. E di questa invenzione
    merita egli certo non manco lode che e' si meritasse nella scultura, nella
    quale grandemente fu celebrato.
    Dicono molti che Luca della Robia era concorrente di Donatello, e
    tenuto di grande ingegno ne' tempi suoi. Onde per virtù di questo meritò
35   che gli Operai di Santa Maria del Fiore gli allogassero alcune storiette
    di marmo, le quali furono poste nel campanile dove sono i principii della
    Musica, della Filosofia e dell'Arti liberali, nelle quali istoriette acqui-
    stò grandemente; per che diè materia di disporre gli Operai sopradetti
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