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fece la mala sorte sua che, volendo egli un giorno misurare alcune |
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altezze in un luogo difficile, messe il capo fuori della muraglia per man- |
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dare un filo a basso, acciò potesse sapere l'altezza di quella; ma essendo |
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egli mortalissimamente odiato dai nimici, che molto più temevano lo inge- |
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gno suo che le forze quasi degli adversarii, continovamente tenevano gli |
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occhi adosso a lui solo. Per il che veduta questa opportunità, un prete con |
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una balestra a panca gli trasse, e con un verettone lo colse nella testa sì |
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fieramente che il povero Cecca di sùbito si morì. Dolse molto a tutto lo |
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esercito et a' suoi cittadini il danno e la perdita che fecero nella morte di |
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lui, ma non vi essendo rimedio alcuno, ne lo rimandarono in cassa a Fio- |
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renza; e le sorelle sue in S. Pietro Scheraggio gli diedero onorata sepol- |
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tura, e sotto il ritratto suo di marmo fecero porre lo infrascritto epitaffio: |
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FABRUM MAGISTER CICCA NATUS OPPIDIS VEL OBSIDENDIS VEL |
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TUENDIS HIC IACET. VIXIT ANN. XXXXI MEN. IV DIES XIIII. OBIIT |
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PRO PATRIA TELO ICTUS. PIAE SORORES MONIMENTUM FECERUNT |
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MCCCCLXXXVIII |