Volume 3

Edizione Giuntina
   
VITA DI IACOPO, GIOVANNI E GENTILE BELLINI.
   
PITTORI VINIZIANI.
    Le cose che sono fondate nella virtù, ancorché il principio paia
    molte volte basso e vile, vanno sempre in alto di mano in mano, et
5   insino a ch'elle non son arrivate al sommo della gloria non si arre-
    stano né posano già mai, sì come chiaramente potette vedersi nel de-
    bile e basso principio della casa de' Bellini e nel grado in che venne
    poi mediante la pittura. Adunque Iacopo Bellini, pittore viniziano,
    essendo stato discepolo di Gentile da Fabriano nella concorrenza che
10   egli ebbe con quel Domenico che insegnò il colorire a olio ad Andrea
    dal Castagno, ancorché molto si affaticasse per venire eccellente
    nell'arte, non acquistò però nome in quella se non dopo la
    partita di Vinezia di esso Domenico; ma poi ritrovandosi in quella
    città senza aver concorrente che lo pareggiasse, accrescendo sempre
15   in credito e fama, si fece in modo eccellente che egli era nella sua
    professione il maggiore e più reputato. Et acciò che non pure si
    conservasse ma si facesse maggiore nella casa sua e ne' suc[c]essori il
    nome acquistatosi nella pittura, ebbe due figliuoli inclinatissimi al-
    l'arte e di bello e buono ingegno: l'uno fu Giovanni e l'altro Gentile,
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Edizione Torrentiniana
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IACOPO, GIOVANNI E GENTILE BELLINI.
   
PITTORI VENIZIANI.
    Le cose radicate nella virtù, ancora che il fondamento sia basso e vile,
    sormontano sempre in altezza di mano in mano, e fino a che elle non sono
    arrivate in altissima sublimità non si arrestano o posan mai, sì come
25   chiaramente poté vedersi nel debile e basso principio della casa de'
    Bellini e nella gagliarda et alta eccellenza dove e' salirono con la pittura.
    Con ciò sia che Iacopo Bellini pittore veneziano, concorrente di quel Do-
    menico che insegnò il colorire ad olio ad Andrea dal Castagno, ancora
    che molto si affaticasse per venire eccellente nella arte, non acquistò però
30   nome in quella se non dopo la partita di esso Domenico; ma poi ritrovan-
    dovisi unico, cioè senza alcuno che lo pareggiasse, acquistando credito e
    fama desiderò di venire maggiore. E per questo con ogni studio e sollecitu-
    dine attendendo al mestiero, cominciò a farsi lume per se medesimo, e la
    fortuna a fargli favore et a provedergli gagliardo aiuto, cioè due figliuoli,
35   Giovanni e Gentile; a' quali, poi che e' furono cresciuti in età conveniente,
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