Volume 3

Edizione Giuntina
   
VITA DI ERCOLE FERRARESE.
   
PITTORE.
    Se bene molto inanzi che Lorenzo Costa morisse Ercole Ferrarese
    suo discepolo era in bonissimo credito e fu chiamato in molti luo-
5   ghi a lavorare, non però (il che di rado suole avvenire) volle aban-
    donar mai il suo maestro, e più tosto si contentò di star con esso lui
    con mediocre guadagno e lode che da per sé con utile o credito
    maggiore. La quale gratitudine, quanto meno oggi negl'uomini si
    ritruova, tanto più merita d'esser perciò Ercole lodato; il quale co-
10   noscendosi obligato a Lorenzo, pospose ogni suo commodo al volere
    di lui, e gli fu come fratello e figliuolo insino all'estremo della vita.
    Costui dunque, avendo miglior disegno che il Costa, dipinse sotto
    la tavola da lui fatta in San Petronio, nella cappella di San Vincenzio,
    alcune storie di figure piccole a tempera, tanto bene e con sì
- pagina 419 -

Edizione Torrentiniana
15  
ERCOLE FERRARESE.
   
PITTORE.
    Ancora che fiorissero in Toscana d'ogni tempo gli ingegni maravigliosa-
    mente nelle pitture, nondimeno ne l'altre provincie d'Italia che questo
    intendevano si veniva a risvegliare sempre qualche persona che faceva
20   l'arte in que' luoghi tenere eccellente: e certamente dove non sono gli
    studii e gli uomini per usanza inclinati ad imparare, non possono
    le genti né così tosto né così lodate divenire. Ma quando in tali città di-
    vengono alcuni eccellenti, sono da que' popoli ammirati e stimati per la po-
    ca quantità che il paese loro ne produce, come fu veramente ammirato e
25   tenuto eccellente Ercole da Ferrara pittore, che fu creato di Lorenzo Cos-
    sa. Il quale Cossa fu ne' suoi tempi molto stimato, et infinite opere fece et
    in Ferrara e per tutta la Lombardia, et in Bologna massimamente, dove
    chiamato da messer Giovanni Bentivogli, dipinse molte camere e molte
    sale nel palazzo di quello, de le quali, per essere state poi rovinate, non
30   accade altrimenti dire; e la cappella ancora in San Iacopo con duoi Trion-
    fi, tenuti allora in quella città una cosa molto eccellente. Lavorò ancora in
    Ravenna nella chiesa di San Domenico la tavola a tempera, e la cap-
    pella di San Bastiano a fresco; et in Ferrara sua patria il coro di San
    Domenico a fresco pure; e molte altre opere a tempera che non sono da
35   farne memoria. E nella Misericordia di Bologna fece alcune pitture; ma
- pagina 419 -
pagina precedentepagina successiva