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l'avevano uc[c]ellato. Per questo e per altri segni che gli fecero cono- |
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scere che nella patria non meno si adoperava contra di lui l'invidia |
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che già s'avesse fatto la malignità quando era poverissimo, deliberò |
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di tornarsene in Ispagna. E così, scritto et avuto risposta dal re, se ne |
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tornò in quelle parti, dove fu ricevuto con favore grande e veduto |
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poi sempre volentieri, e dove attese a lavorar e vivere come signo- |
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re, dipignendo sempre da indi inanzi col grembiule di brocato. |
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Così, dunque, diede luogo all'invidia, et appresso di quel re onora- |
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tamente visse e morì d'anni quarantanove, e fu dal medesimo fatto |
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sepellire onorevolmente con questo epitaffio: |
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DELLUS EQUES FLORENTINUS PICTURAE ARTE PERCELEBRIS REGISQUE |
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HISPANIARUM LIBERALITATE ET ORNAMENTIS AMPLISSIMUS |
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H. S. E. S. T. T. L. |
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Non fu Dello molto buon disegnatore, ma fu bene fra i primi che |
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cominciassero a scoprir con qualche giudizio i muscoli ne' corpi |
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ignudi, come si vede in alcuni disegni di chiaroscuro fatti da lui nel |
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nostro libro. Fu ritratto in S. Maria Novella da Paulo Uc[c]elli di chia- |
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roscuro, nella storia dove Noè è inebriato da Cam suo figliuolo. |
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Fine della Vita di Dello pittor fiorentino. |