Volume 3

Edizione Giuntina
    Questo Bernardo fu nelle cose d'architettura molto stimato da papa
    Nicola Quinto, il quale l'amò assai e di lui si servì in moltissime
    opere che fece nel suo pontificato: e più averebbe fatto, se a quel-
    l'opere che aveva in animo di far quel Pontefice non si fusse inter-
5   posta la morte. Gli fece dunque rifare, secondo che racconta Giannoz-
    zo Manetti, la piazza di Fabriano, l'anno che per la peste vi stette al-
    cuni mesi; e dove era stretta e malfatta, la riallargò e ridusse
    in buona forma, facendovi intorno intorno un ordine di botteghe utili
    e molto commode e belle. Ristaurò appresso e rifondò la chiesa di
10   San Francesco della detta terra, che andava in rovina; a Gualdo
    rifece si può dir di nuovo, con l'aggiunta di belle e buone fabriche,
    la chiesa di San Benedetto; in Ascesi la chiesa di S. Francesco - che
    in certi luoghi era rovinata et in certi altri minacciava rovina - ri-
    fondò gagliardamente e ricoperse; a Civitavecchia fece molti belli e
15   magnifici edifizii; a Civita Castellana rifece meglio che la terza parte
    delle mura con buon garbo; a Narni rifece et ampliò di belle e buone
    muraglie la fortezza; a Orvieto fece una gran fortezza con un bellissimo
    palazzo, opera di grande spesa e non minore magnificenza; a Spoleti
    similmente accrebbe e fortificò la fortezza, facendovi dentro abita-
20   zioni tanto belle e tanto commode e bene intese che non si poteva
    veder meglio. Rassettò i bagni di Viterbo con gran spesa e con animo
    regio, facendovi abitazioni che non solo per gl'amalati che giornal-
    mente andavano a bagnarsi sarebbono state recipienti, ma ad ogni
    gran prencipe. Tutte queste opere fece il detto Pontefice col disegno
25   di Bernardo fuori della città. In Roma ristaurò et in molti luoghi
    rinovò le mura della città, che per la maggior parte erano rovinate,
    aggiugnendo loro alcune torri, e comprendendo in queste una nuova
    fortificazione che fece a Castel S. Angelo di fuora e molte stanze et
    ornamenti che fece dentro.
30   Parimente aveva il detto Pontefice in animo - e la maggior par-
    te condusse a buon termine - di restaurare e riedificare, secondo
    che più avevano di bisogno, le quaranta chiese delle stazioni già
    institute da San Gregorio Primo, che fu chiamato per sopranome
    Grande. Così restaurò S. Maria Trastevere, S. Prasedia, S. Teo-
35   doro, S. Piero in Vincula, e molte altre delle minori. Ma con mag-
    giore animo, ornamento e diligenza fece questo in sei delle sette
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Edizione Torrentiniana
    scrisse la Storia fiorentina. Costui del continuo attese alla architettu-
    ra; ma per non essere stato eccellente quanto il fratello, non se ne fa
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