Volume 3

Edizione Giuntina
    foderava di tele o di drappi, secondo il grado e potere di coloro che
    gli facevano fare, per meglio conservarvi dentro le veste di drappo
    et altre cose preziose; e che è più, si dipignevano in cotal maniera non
    solamente i cassoni, ma i lettucci, le spalliere, le cornici che ricigne-
5   vano intorno, e altri così fatti ornamenti da camera che in que' tempi
    magnificamente si usavano, come infiniti per tutta la città se ne pos-
    sono vedere. E per molti anni fu di sorte questa cosa in uso, che ezian-
    dio i più eccellenti pittori in così fatti lavori si esercitavano, senza
    vergognarsi, come oggi molti farebbono, di dipignere e mettere d'oro
10   simili cose. E che ciò sia vero, si è veduto insino a' giorni nostri, oltre
    molti altri, alcuni cassoni, spalliere e cornici nelle camere del ma-
    gnifico Lorenzo Vecchio de' Medici, nei quali era dipinto di mano di
    pittori non mica plebei, ma eccellenti maestri, tutte le giostre, tor-
    neamenti, cacce, feste et altri spettacoli fatti ne' tempi suoi, con giu-
15   dizio, con invenzione e con arte maravigliosa. Delle quali cose se ne
    veggiono non solo nel palazzo e nelle case vecchie de' Medici, ma in
    tutte le più nobili case di Firenze ancora alcune reliquie. E ci sono
    alcuni che attenendosi a quelle usanze vecchie, magnifiche veramente
    et orrevolissime, non hanno sì fatte cose levate per dar luogo agl'or-
20   namenti et usanze moderne.
    Dello, dunque, essendo molto pratico e buon pittore, e massima-
    mente come si è detto in far pitture piccole con molta grazia, per
    molti anni con suo molto utile et onore ad altro non attese che a
    lavorare e dipignere cassoni, spalliere, lettucci et altri ornamenti della
25   maniera che si è detto di sopra, intantoché si può dire ch'ella fusse la
    sua principale e propria professione. Ma perché niuna cosa di questo
    mondo ha fermezza né dura lungo tempo, quantunque buona e lo-
    devole, da quel primo modo di fare, assottigliandosi gl'ingegni, si
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Edizione Torrentiniana
    biasimo tutto quello che e' doverrebbano tentare di accrescere con le lodi.
30   Il che nasce il più delle volte non tanto da la natura del popolo, quanto
    da la falsa calunnia di alcuni artefici, che esercitando il mestier medesi-
    mo, per la poca virtù che egli hanno si ritruovano rimasi indietro: e
    come se il biasimo di colui accrescesse la gloria loro, attendono in detti
    et in fatti a vituperarlo, ancora che a torto. Questo si vide in
35   Dello pittor fiorentino, il quale essendo dalla natura dotato d'ingegno e
    d'accorgimento, lo mostrò molto bene nello essere stato schernito e prover-
    biato quando e' fu fatto cavaliere; onde si vendicò, mostrando il mezzo
    dell'ugna: e con esse quietò il grido di colui che lo aveva schernito e vituperato;
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