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la sceleratissima invidia che, non sopportando onore o pregio in |
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altrui, si dispone a privar di vita chi ella non può spoliare de la gloria, |
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come fece lo sciaurato Andrea del Castagno; la pittura e disegno del |
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quale fu per il vero eccellente e grande, ma molto maggiore il rancore e la |
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invidia che e' portava agli altri pittori, di maniera che con le tenebre |
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del peccato sotterrò e nascose in tutto ogni splendor della sua virtù. |
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Costui per esser nato in una piccola villetta non molto lunghi a la Scar- |
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peria di Mugello, contado di Firenze, comunemente detta il Castagno, se |
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la prese per suo cognome quando venne a stare in Fiorenza; il che suc- |
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cesse in questa maniera. Essendo egli nella prima sua fanciullezza rimaso |
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senza padre, fu raccolto da un suo zio che lo tenne molti anni a guardare |
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gli armenti per vederlo pronto e svegliato e tanto terribile che e' sapeva |
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far riguardare non solamente le sue bestiuole, ma le pasture et ogni |
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altra cosa che attenesse al suo interesse. Continovando adunque in tale |
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esercizio, advenne che fuggendo un giorno la pioggia, si abbatté a caso |
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in un luogo dove uno di questi dipintori di contado che lavorano a poco |
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pregio dipigneva un tabernacolo d'un contadino, non però di molto |
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momento. Andrea, che mai più non aveva veduta una simil cosa, assalito |
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da una sùbita maraviglia cominciò attentissimamente a guardare e considerare |