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e' dipigneva. Dolse la morte sua a molti amici et a Cosimo de' Me- |
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dici particolarmente et a papa Eugenio, il quale in vita sua volle |
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dispensarlo che potesse avere per sua donna legitima la Lucrezia di |
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Francesco Buti, la quale, per potere far di sé e dell'appetito suo come |
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gli paresse, non si volse curare d'avere. |
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Mentre che Sisto IIII viveva, Lorenzo de' Medici, fatto ambasciator |
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da' Fiorentini, fece la via di Spoleti per chiedere a quella comunità il |
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corpo di fra' Filippo per metterlo in S. Maria del Fiore in Fiorenza; |
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ma gli fu risposto da loro che essi avevano carestia d'ornamento, e |
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massimamente d'uomini eccellenti; per che per onorarsi gliel do- |
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mandarono in grazia, aggiugnendo che avendo in Fiorenza infiniti |
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uomini famosi e quasi di superchio, che e' volesse fare senza questo: |
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e così non l'ebbe altrimenti. Bene è vero che deliberatosi poi di ono- |
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rarlo in quel miglior modo ch'e' poteva, mandò Filippino suo figliuolo |
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a Roma al cardinale di Napoli per fargli una cappella; il quale passan- |
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do da Spoleti, per commessione di Lorenzo fece fargli una sepoltura |
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di marmo sotto l'organo e sopra la sagrestia, dove spese cento ducati |
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d'oro, i quali pagò Nofri Tornaboni maestro del banco de' Medici; |
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e da messer Agnolo Poliziano gli fece fare il presente epigramma, |
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intagliato in detta sepoltura di lettere antiche: |