Volume 3

Edizione Giuntina
   
VITA DI VELLANO DA PADOVA.
   
SCULTORE.
    Tanto grande è la forza del contraffare con amore e studio alcuna
    cosa, che il più delle volte, essendo bene imitata la maniera d'una
5   di queste nostre arti da coloro che nell'opere di qualcuno si com-
    piacciono, sì fattamente somiglia la cosa che imita quella che è imi-
    tata che non si discerne, se non da chi ha più che buon occhio, al-
    cuna differenza; e rade volte avviene che un discepolo amorevole
    non apprenda almeno in gran parte la maniera del suo maestro. Vel-
10   lano da Padova s'ingegnò con tanto studio di contrafare la maniera
    et il fare di Donato nella scultura, e massimamente ne' bronzi, che
    rimase in Padova sua patria erede della virtù di Donatello fiorentino,
    come ne dimostrano l'opere sue nel Santo; dalle quali, pensando quasi
    ognuno che non ha di ciò cognizione intera ch'elle siano di Donato,
15   se non sono avvertiti restano tutto giorno ingannati.
    Costui dunque, infiammato dalle molte lodi che sentiva dare a
    Donato scultore fiorentino, che allora lavorava in Padova, e dal di-
    siderio dell'utile che mediante l'eccellenza dell'opere viene in mano
    de' buoni artefici, si acconciò con esso Donato per imparar la scul-
20   tura, e vi attese di maniera che con l'aiuto di tanto maestro conseguì
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Edizione Torrentiniana
   
VELLANO PADOVANO.
   
SCULTORE.
    Tanto grande è la forza del contraffare, che il più delle volte, imitando
    bene la maniera dello imitato, ella si apprende sì fattamente che le cose
25   apprese bene spesso appariscono per quelle del maestro; come si vede nelle
    cose del Vellano da Padova scultore, il quale pose tanto studio in con-
    traffare la maniera et il fare di Donato nella scultura, e massimamente
    ne' bronzi, che e' rimase in Padova patria sua ereditario della virtù di
    Donato, come ancor oggi ne fanno fede le opere sue nel Santo; nelle
30   quali, pensando infiniti che elle siano opere di Donato, se e' non ne sono
    avvertiti tutto giorno restano gabbati.
    Costui, infiammato delle gran lodi che e' sentiva dare a Donato scultore
    fiorentino, che allora lavorava in Padova, e dello utile e comodo che e' gli
    vedeva, mostrandosi molto desideroso nella sua giovanezza di voler venire
35   eccellente e famoso fu acconcio con Donato predetto a imparar l'arte della
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