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come quello che voleva poter con animo quieto attender |
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agli studî della sua professione, sì come fanno spesso molti uomini |
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si commise nello spedale di S. Paulo; et a cagione forse d'esservi |
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ricevuto più volentieri e meglio trattato (potette anco essere a caso), |
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fece portare nelle sue stanze del detto spedale un gran cassone, sem- |
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biante facendo che dentro vi fusse buona somma di danari; per che, |
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così credendo che fusse, lo spedalingo e gl'altri ministri, i quali |
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sapevano che egli aveva fatto allo spedale donazione di qualunche |
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cosa si trovasse alla morte sua, gli facevano le maggior' carezze |
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del mondo. Ma venuto a morte Alesso, vi si trovò dentro sola- |
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mente disegni, ritratti in carta et un libretto che insegnava a far |
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le pietre del musaico, lo stucco, et il modo di lavorare. Né fu gran |
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fatto, secondo che si disse, che non si trovassero danari, perché fu |
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tanto cortese che niuna cosa aveva che così non fusse degl'amici |
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come sua. |
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Fu suo discepolo il Graffione fiorentino, che sopra la porta degl'In- |
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nocenti fece a fresco il Dio Padre con quegli Angeli che vi sono an- |
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cora. Dicono che il magnifico Lorenzo de' Medici ragionando un dì |
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col Graffione, che era un stravagante cervello, gli disse: «Io voglio |
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far fare di musaico e di stucchi tutti gli spigoli della cupola di dentro»; |
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e che il Graffione rispose: «Voi non ci avete maestri»; a che replicò |
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Lorenzo: «Noi abbiam tanti danari che ne faremo»; il Graf- |
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fione subitamente soggiunse: «Eh, Lorenzo, i danari non fanno ' maestri, |