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IN QUIBUS SINGULARE ARTIFICIUM ET VENUSTAS FUIT SED ET QUOD |
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COLORIBUS OLEO MISCENDIS SPLENDOREM ET PERPETUITATEM PRI- |
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MUS ITALICAE PICTURAE CONTULIT SUMMO SEMPER ARTIFICUM |
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STUDIO CELEBRATUS. |
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Rincrebbe questa morte di Antonello a molti suoi amici, e particular- |
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mente ad Andrea Riccio scultore che in Venezia nella corte del palazzo |
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della Signoria aveva lavorato di marmo le due statue che si veggono |
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ignude di Adamo et Eva, che son tenute belle. Costui non mancò di por- |
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tarli afezzione e di lodarlo dopo la morte, come non aveva mancato in |
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vita di lodarlo e di celebrarlo quanto e' poteva. Tale fu la fine di Anto- |
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nello, al quale debbono certamente gli artefici nostri tenere non meno |
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obligazione dell'avere portato in Italia il modo del colorire a olio che si |
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abbia avere a Giovanni da Bruggia che ne fu inventore in Fiandra, |
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avendo l'uno e l'altro beneficato et arric[c]hito questa arte; perché me- |
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diante questa invenzione sono venuti dipoi sì eccellenti gli artefici, |
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che hanno potuto far quasi vive le loro figure, dar nome alle patrie, |
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et onorare et ornare qualunche luogo egli hanno voluto. La qual cosa |
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tanto più debbe essere in pregio, quanto manco si truova scrittore alcuno |
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che questa maniera di colorire assegni agli antichi. E se e' si potesse |
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sapere che ella non fusse stata veramente appresso di loro, avanzerebbe |