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ROEMIO DELLA SECONDA PARTE DELLE VITE. |
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QUANDO io presi primieramente, umanissimo lettor mio, a descrive- |
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re queste Vite, e' non fu mia intenzione fare una nota delli artefici |
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et uno inventario, dirò così, de le opere loro; né giudicai mai degno fine |
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di queste mie, non so come belle, certo lunghe e fastidiose, fatiche, ritro- |
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vare il numero et i nomi e le patrie loro, et insegnare in che città et in |
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che luogo appunto di esse si trovassino al presente le loro pitture o sculture |
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o fabriche: ché questo io lo arei potuto fare con una semplice tavola, |
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senza interporre in parte alcuna il giudizio mio. Ma vedendo che gli |
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scrittori delle istorie, quegli che per comune consenso hanno nome di avere |
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scritto con miglior giudizio, non solo non si sono contentati di narrare |
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semplicemente i casi seguiti, ma con ogni diligenzia e con maggior curio- |
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sità che hanno potuto sono iti investigando i modi et i mez[z]i e le vie |
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che hanno usati i valenti uomini nel maneggiare l'imprese, e sonsi inge- |
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gnati di toccare gli errori et appresso i bei colpi, e ' ripari e ' partiti pru- |
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dentemente qualche volta presi ne' governi delle faccende, e tutto quello |
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insomma che sagacemente o straccuratamente, con prudenzia o con pietà |