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l'accompagnarono alla sepoltura; e di più ordinò che gli fosse fatto un |
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sepolcro di marmo molto onorato. |
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Rimase Polito nello avviamento suo, e seguitando diede fine ai canali |
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per condur l'acque di Poggio Reale in Napoli; et a Benedetto, fratello di |
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Giuliano, fece imparare l'arte della scultura. Onde dilettandosene, egli |
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passò in eccellenza di gran lunga Giuliano suo zio; e fu concorrente nella |
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giovanezza sua d'uno scultore che faceva di terra, chiamato Modanino |
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da Modona, il quale dal re Alfonso era tenuto in grandissima venera- |
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zione, avendo egli lavorato una Pietà con infinite figure tonde di terra- |
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cotta colorite, le quali con grandissima vivacità si veggono condotte da |
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lui, e dal detto re fatte porre nella chiesa di Monte Oliveto di Na- |
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poli, monistero in quel luogo onoratissimo. Fra queste statue volse ri- |
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trarre il re che inginocchioni adora tal misterio, il quale si dimostra |
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più che vivo; onde Modanino fu da lui con grandissimi premî rimunerato. |
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Avvenne allora la morte di quel re; per che Polito e Benedetto se ne ri- |
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tornarono a Fiorenza, dove brieve tempo si godé Polito la patria sua, |
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che venuto al fine degli affanni se ne andò a Giuliano per sempre. |
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Furono le sculture e pitture di costoro circa il MCCCCXLVII. Et a |
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Giuliano fu fatto col tempo questo epitaffio: |
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CHE NE CONSOLA, AHIMè, POI CHE CI LASSA |
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DI Sé PRIVI IL MAIAN, QUELLO ARCHITETTO |
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IL CUI BELLO OPERAR E IL CUI CONCETTO |
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VITRUVIO AGGIUGNE E DI GRAN LUNGA IL PASSA? |