Volume 3

Edizione Giuntina
    verso il chiostro, la quale serve per coro ai frati, con finestre che pi-
    gliano il lume dal cortile e lo dànno non solo alla detta capella, ma
    ancora, ribattendo dirimpetto in due finestre simili, alla stanza de
    l'organetto, che è a canto alla capella di marmo. Nella faccia del qual
5   coro è un armario grande, nel quale si serbano l'argenterie della
    Nunziata; et in tutti questi ornamenti e per tutto è l'arme e l'im-
    presa de' Medici. Fuor della capella della Nunziata, e dirimpetto a
    quella, fece il medesimo un luminario grande di bronzo alto braccia
    cinque, et all'entrar di chiesa la pila dell'acqua benedetta di marmo,
10   e nel mezzo un San Giovanni, che è cosa bellissima. Fece anco sopra
    il banco, dove i frati vendono le candele, una mezza Nostra Donna di
    marmo di mezzo rilievo col Figliuolo in braccio e grande quanto il
    naturale, molto divota; e un'altra simile nell'Opera di Santa Maria
    del Fiore, dove stanno gl'Operai.
15   Lavorò anco Pagno a San Miniato al Todesco alcune figure in
    compagnia di Donato suo maestro, essendo giovane; et in Luc[c]a
    nella chiesa di S. Martino fece una sepoltura di marmo dirimpetto
    alla capella del Sagramento per messer Piero Nocera che v'è ritratto
    di naturale. Scrive nel vigesimoquinto libro della sua opera il Fila-
20   reto che Francesco Sforza, duca quarto di Milano, donò al magni-
    fico Cosimo de' Medici un bellissimo palazzo in Milano, e che egli
    per mostrare a quel Duca quanto gli fusse grato sì fatto dono non
    solo l'adornò riccamente di marmi e di legnami intagliati, ma lo fece
    maggiore, con ordine di Michelozzo, che non era, braccia ottanta-
25   sette e mezzo, dove prima era braccia 84 solamente. Et oltre ciò vi
    fece dipignere molte cose, e particolarmente in una loggia le storie
    della vita di Traiano imp[eratore], nelle quali fece fare in alcuni or-
    namenti il ritratto d'esso Francesco Sforza, la signora Bianca sua
    consorte e duchessa, et i figliuoli loro parimente, con molti altri si-
30   gnori e grandi uomini, e similmente il ritratto d'otto imperatori, a'
    quali ritratti aggiunse Michelozzo quello di Cosimo, fatto di sua
    mano. E per tutte le stanze accomodò in diversi modi l'arme di Co-
    simo e la sua impresa del falcone e diamante. E le dette pitture fu-
    rono tutte di mano di Vincenzio di Zoppa, pittore in quel tempo et
35   in quel paese di non piccola stima.
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Edizione Torrentiniana
    di bronzo e di legno. A San Miniato al Tedesco egli e Do-
    nato insieme lavorarono alcune figure di rilievo; et in Lucca fece egli
    solo una sepoltura di marmo in San Martino, dirimpetto al Sacramento.
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