Volume 3

Edizione Giuntina
    de' conti Capo di Lista lavorò una ossatura d'un cavallo di legname
    che senza collo ancora oggi si vede -, nella quale le commettiture sono
    con tanto ordine fabbricate, che chi considera il modo di tale opera
    giudica il capriccio del suo cervello e la grandezza dello animo di
5   quello. In un monastero di monache fece un S. Sebastiano di legno a'
    preghi d'un capellano loro, amico e domestico suo, che era fioren-
    tino; il quale gliene portò uno che elle avevano vecchio e goffo, pre-
    gandolo che e' lo dovesse fare come quello. Per la qual cosa sforzan-
    dosi Donato di imitarlo per contentare il capellano e le monache, non
10   poté far sì che, ancora che quello che goffo era imitato avesse, non
    facesse nel suo la bontà e l'artificio usato. In compagnia di questo
    molte altre figure di terra e di stucco fece; e di un cantone d'un pezzo
    di marmo vecchio che le dette monache in un loro orto avevano, ri-
    cavò una molto bella Nostra Donna. E similmente per tutta quella
15   città sono opre di lui infinitissime. Onde essendo per miracolo quivi
    tenuto e da ogni intelligente lodato, si deliberò di voler tornare a
    Fiorenza, dicendo che se più stato vi fosse, tutto quello che sapeva
    dimenticato s'averebbe, essendovi tanto lodato da ognuno, e che vo-
    lentieri nella sua patria tornava per esser poi colà di continuo biasi-
20   mato: il quale biasmo gli dava cagione di studio, e consequentemente
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Edizione Torrentiniana
    legname - che senza collo ancora oggi si vede -, per lo quale le commetti-
    ture sono con tanto ordine fabbricate, che chi considera il modo di tale
    opera giudica il capriccio del suo cervello e la grandezza dello ani-
    mo di quello. In un monastero di monache fece un San Sebastiano di
25   legno a' preghi d'un capellano loro, amico e domestico suo, che era
    fiorentino; il quale gliene portò uno che elle avevano vecchio e goffo, pre-
    gandolo che e' lo dovessi fare come quello. Per la qual cosa sforzandosi
    Donato di imitarlo per contentare il capellano e le monache, non poté
    far sì che, ancora che quello che goffo era imitato avesse, non facesse nel
30   suo la bontà e l'artificio usato. In compagnia di questo molte altre figure
    di terra e di stucco fece; et in un cantone di un pezzo di marmo vecchio
    che le monache in un loro orto avevano, ricavò una molto bella Nostra
    Donna. E similmente per tutta quella città sono opre di lui infinitissime.
    Onde essendo per miracolo quivi tenuto e da ogni intelligente lodato,
35   si deliberò di voler tornare a Fiorenza, dicendo che se più stato vi fosse,
    tutto quello che sapeva dimenticato s'averebbe, essendovi tanto lodato da
    ognuno, e che volentieri nella sua patria tornava per esser poi colà di
    continuo biasmato: il quale biasmo gli dava cagione di studio, e consequentemente
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