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DONATO. |
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SCULTORE FIORENTINO. |
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Gli scultori che noi abbiamo chiamati vecchi ma non antichi, sbigottiti |
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dalle molte difficultà della arte, conducevano le figure loro sì mal compo- |
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ste di artifizio e di bellezza, che, o di metallo o di marmo che elle si fus- |
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sino, altro non erano però che tonde, sì come avevano essi ancora tondi |
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gli spiriti e gli ingegni stupidi e grossi: e nasceva tutto da questo, che |
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ritraendosi esprimevano se medesimi, e se medesimi assomigliavano. E |
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così le povere cose loro erano in tutto prive de la perfezzione del disegno |
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e della vivezza, essendo veramente al tutto impossibile che chi non ha |
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una cosa la possa dare. Per la qual cosa la Natura, giustamente sdegnata |
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per vedersi quasi beffare da le strane figure che costoro lasciavano al |
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mondo, deliberò far nascere chi operando riducesse ad ottima forma, con |
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buona grazia e proporzione, i male arrivati bronzi et i poveri marmi, da |
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lei, come da madre benigna, et amati e tenuti cari sì come cose daùllei |
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prodotte con lunga diligenzia e cura grandissima. Laonde, per meglio |
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adempiere la volontà e la deliberazione sua, colmò Donato nel nascere |
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di maravigliose doti, et in persona quasi di se medesima lo mandò qua |
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giù tra ' mortali pieno di benignità, di giudizio e di amore. Per il che, |
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degnando egli ciascuno che operasse o con diletto fare altrui operare si |
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ingegnasse, lasciò sempre godere de le sue fatiche non solamente gli |
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amici suoi, ma e chi non lo conosceva ancora; né regnò tirannia |
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alcuna nella virtù che gli diede il cielo, riserrandosi a lavorare per le |
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buche a ciò che i modi della bella maniera sua non gli fussino veduti ope- |
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rare: anzi lavorò egli sempre le cose sue apertissimamente, sì che ognuno |
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le poté vedere. Fu sì grato, sì piacevole e tanto onesto in ciascuna sua |
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azzione, che se il secol d'oggi lo pregia e venera così morto, molto mag- |
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giormente lo adorerebbe se e' fusse vivo, attesoché dove i moderni artefici |
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sono oggi per lo più tutti pieni di invidia e di superbia mescolata con una |
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vana ambizione insolente, Donato era benigno, cortese, umile e senza |