Volume 3

Edizione Giuntina
    que' primi, che mediante le loro fatiche ci mostrarono la vera via da
    caminare al grado supremo: e quanto alla maniera buona delle pit-
    ture, a Masaccio massimamente, per avere egli, come disideroso
    d'acquistar fama, considerato - non essendo la pittura altro che un
5   contrafar tutte le cose della natura vive, col disegno e co' colori sempli-
    cemente, come ci sono prodotte da lei - che colui che ciò più perfet-
    tamente consegue si può dire eccellente. La qual cosa, dico, conosciu-
    ta da Masaccio, fu cagione che mediante un continuo studio imparò
    tanto che si può anoverare fra i primi che per la maggior parte le-
10   vassino le durezze, imperfezzioni e difficultà dell'arte, e che egli desse
    principio alle belle attitudini, movenze, fierezze e vivacità et a un
    certo rilievo veramente proprio e naturale: il che infino a lui non
    aveva mai fatto niun pittore. E perché fu di ottimo giudizio, consi-
    derò che tutte le figure che non posavano né scortavano coi piedi in
15   sul piano, ma stavano in punta di piedi, mancavano d'ogni bontà e
    maniera nelle cose essenziali, e coloro che le fanno mostrano di non
    intender lo scórto. E se bene Paulo Uccello vi si era messo et aveva
    fatto qualche cosa agevolando in parte questa difficultà, Masaccio
    nondimeno, variando in molti modi, fece molto meglio gli scórti - e
20   per ogni sorte di veduta - che niun altro che insino allora fusse stato.
    E dipinse le cose sue con buona unione e morbidezza, accompagnan-
    do con le incarnazioni delle teste e dei nudi i colori de' panni, i quali
    si dilettò di fare con poche pieghe e facili, come fa il vivo e naturale.
    Il che è stato di grande utile agl'artefici, e ne merita essere comen-
25   dato come se ne fusse stato inventore; perché invero le cose fatte inan-
    zi a lui si possono chiamar dipinte, e le sue vive, veraci e naturali
    allato a quelle state fatte dagli altri.
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Edizione Torrentiniana
    Di che abbiamo noi per il vero uno obligo singulare a que' primi, che
    mediante le loro fatiche ci mostrarono la vera via da caminare al grado
30   supremo: e quanto a la maniera buona delle pitture, a Masaccio mas-
    simamente, per aver egli prima di ogni altro fatto scortare i piedi nel
    piano, e così levato quella goffezza del fare le figure in punta di piedi
    usata universalmente da tutti i pittori insino a quel tempo, et inoltre
    per aver dato tanta vivezza e tanto rilievo alle sue pitture, che e' merita
35   certamente non esserne manco riconosciuto che se e' fusse stato inventore
    della arte; con ciò sia che le cose fatte innanzi a lui erano veramente dipinte
    e dipinture, ove le sue, a comparazione de' suoi concorrenti e di chi lo
    ha voluto imitare, molto più si dimostrano vive e vere che contraffatte.
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