|
|
GIOVANNI CIMABUE. |
20 |
|
Erano per l'infinito diluvio dei mali che avevano cacciato al disotto et af- |
|
|
fogata la misera Italia non solamente rovinate quelle che chiamar si |
|
|
potevano fabriche, ma - quel che importava assai più - spentone affatto |
|
|
tutto 'l numero degli artefici, quando, come Dio volse, nacque nella città |
|
|
di Fiorenza l'anno MCCXL, per dare i primi lumi all'arte della pittura, |
25 |
|
Giovanni cognominato Cimabue, della famiglia de' Cimabuoi in quel tem- |
|
|
po nobile, il quale crescendo, fu conosciuto non solamente dal padre ma |
|
|
da infiniti lo acume dello ingegno suo. Dicesi che, consigliato da molti, il |
|
|
padre deliberò farlo esercitare nelle lettere e lo mandò a Santa Maria |
|
|
Novella a un maestro suo parente, il quale allora insegnava la gramatica |
30 |
|
ai novizii di quel convento. Per il che Cimabue, che si sentiva non avere |
|
|
l'animo aplicato a ciò, in cambio dello studio tutto il giorno andava di- |
|
|
pignendo in sui libri o altri fogli, uomini, cavalli, casamenti e diverse fan- |
|
|
tasie, spinto dalla natura ch'e' le pareva ricever danno a non essere eser- |
|
|
citata. |
35 |
|
Avvenne che in que' giorni erano venuti di Grecia certi pittori in |